Viaggi, luoghi, ed itinerari b-side: Scarzuola

Pubblicato: 15/06/2023
Viaggi, luoghi, ed itinerari b-side: Scarzuola

“…alla Scarzuola, quando qualcuno mi osserva che la parte nuova, creata da me, non è “francescana”, io rispondo: naturalmente, perchè rappresenta il Mondo in generale e in particolare il mio Mondo – quello in cui ho avuto la sorte di vivere e lavorare – dell’Arte, della Cultura, della Mondanità, dell’Eleganza, dei Piaceri
(anche dei Vizi, della Ricchezza, e dei Poteri ecc.) in cui però ho fatto posto per le oasi di raccoglimento, di studio, di lavoro, di musica e di silenzio, di Grandezze e Miseria, di vita sociale e di vita eremitica, di contemplazione in solitudine, regno della Fantasia, delle Favole, dei Miti, Echi e Riflessi fuori dal tempo e dallo spazio perchè ognuno ci può trovare echi di molto passato e note dell’avvenire…”.
Con queste parole, Tommaso Buzzi, descrive la Sua Scarzuola.

Tomaso Buzzi, fece costruire La Scarzuola, a Montegiove, nel comune di Montegabbione, in provincia di Terni, ove, in gran segreto e ben nascosta dai boschi umbri, realizzò la sua “città ideale”. Nella Struttura, incentrata su sette teatri e ispirata all’ideale umanistico della composizione armonica di natura e cultura, il Buzzi tracciò un percorso ricco di simbolismi, basato sul poema illustrato italiano ‘un viaggio iniziatico alla scoperta di noi stessi’. Questa città buzziana, è una sorta di autobiografia in pietra, un lascito ai posteri, che prende forma tra il 1958 e il 1978, ma che rimane volutamente incompiuta. La visita alla città di Buzzi, nasce come un percorso di introspezione e di libera interpretazione, non sempre facile. D’altronde, lo stesso Buzzi, non ha lasciato alcune spiegazioni dell’opera, trasferendo al visitatore, il libero pensiero di interpretare quest’opera architettonica, come un misterico ‘micro-cosmo’ intellettivo.

Per la storia, ‘la scarzuola’, deve il suo nome ad una capanna di scarza che, secondo la tradizione, San Francesco d’Assisi in persona,nel 1218, costruì in quel luogo in cui piantò un cespuglio di lauro e di rose e da cui poi, sgorgò miracolosamente dell’acqua sorgiva; ed in quello stesso luogo, nel 1282 venne quindi edificata dal nobile Nerio di Bulgaruccio dei Conti di Montegiove, una chiesa con un piccolo convento francescano. Tutta l’opera fu realizzata in tufo; ed Il convento, abbandonato dai frati nel Settecento, venne acquistato nel 1956 proprio dall’architetto milanese Tomaso Buzzi (1900-1981).

La visita di questo sito è piuttosto particolare, e per nulla simile alle classiche visite, o gite fuori porta.
I racconti su Scarzuola, spesso, cadono nel mistico, e necessitano di tanta interpretazione; ragion per cui si consiglia la visita, solo se si è estremamente curiosi e se si è appassionati alle cose un po’ fuori dagli schemi.
La visita non è libera, si segue l’itinerario proposto dal proprietario e dal suo assistente inglese.
La ‘magione’ si trova all’aperto, in un sali-scendi boschivo. Il luogo è isolato un po’ da tutto, la strada per arrivarci è piuttosto dissestata; e nei pressi della Scarzuola, non ci sono né aree ristoro, né bagni pubblici, né negozi.

Per visitarla, è necessaria la prenotazione chiamando il numero 0763/837463 o inviando una mail a info@lascarzuola.com. La visita dura circa due ore ed è effettuata da Marco Solari, attuale proprietario della Scarzuola e nipote di Tomaso Buzzi, il quale con qualche foglio scritto sottomano, proverà a descrivere a parole, un luogo davvero unico. ll viaggio comincia dal giardino, che simboleggia le strade alternative che l’uomo può scegliere nel corso della propria esistenza; ed Il resto del percorso, si snoda attraverso spazi generati da architetture simboliche, mai scontate e di non facile interpretazione. Durante tutto il percorso, si sarà circondati da una complessa simbologia, con figure particolari, rappresentanti i diversi aspetti della psiche umana. Tutto questo, è stato creato da Buzzi, per permettere al visitatore di avere un’interpretazione personale dell’intero ‘complesso umano’; e per portarlo verso una maggiore consapevolezza del proprio sé, trasportandolo in un metaforico percorso di rinascita che scende nelle parti più profonde e buie dell’inconscio, fino ad arrivare alla struttura dell’Acropoli, che rappresenta la simbolica realizzazione del Sé più intimo.

Seminascosta, protetta dal verde e dagli sguardi indiscreti, la Scarzuola è un luogo magico-esoterico nel quale ci si immerge quasi per caso e da cui si esce non solo suggestionati, ma profondamente tramutati. Il costo dell’ingresso è di 10 euro a persona per gli adulti e gratuito per i bambini entro i 12 anni.

In fondo, lo scopo di questo luogo è la libera interpretazione; e come scrive sul sito ufficiale de ‘La Scarzuola’ (lascarzuola.it), lo stesso Marco Solari: ‘La Scarzuola è una medicina, può avere effetti collaterali anche gravi’.

Emilio FERRARA



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