Il Mercoledì delle Ceneri in Germania

Pubblicato: 15/02/2021
Il Mercoledì delle Ceneri in Germania

Con il mercoledì delle Ceneri (Aschermittwoch), in Germania finisce il Carnevale o Fasching e comincia la stagione della “passione”.

I cattolici, ma anche per certi aspetti i protestanti, pensano alla Quaresima come tempo di preparazione per la più grande festa cristiana, la Pasqua.

Ai fedeli tedeschi vengono proposti diversi spunti di riflessione, attualizzazione, preghiere da condividere in famiglia e in comunità, per portare i bambini a vivere pienamente il mistero della morte e risurrezione di Gesù.

Un punto importante è, ad esempio, vivere insieme il concetto del “digiuno”, facendo cogliere come non sia solo una “pratica alimentare”, che si esaurisce nel mercoledì delle Ceneri e nel Venerdì Santo, ma può diventare una faticosa e soddisfacente impresa che può caratterizzare tutta la Quaresima della famiglia.

Tante le opzioni suggerite: rinunciare insieme a qualche cosa che si desidera, e conservare i soldi per una offerta il giorno di Pasqua; attuare il cosiddetto “scambio di digiuno” con i figli dove il mercato del digiuno è una scatola in cui vengono annotati compiti e rinunce nei 40 giorni quaresimali (ad esempio si decide che un giorno non si bevono alcoolici, un altro si spegne la tv, un altro ancora si prendono solo mezzi pubblici o ci si muove a piedi, coinvolgendo l’intero nucleo familiare); diminuire le ore al computer e mettersi intorno ad un tavolo per giocare insieme o leggere un libro; abbassare il tono della voce quando si discute cercando di ascoltare prima di parlare…

Un altro approccio simbolico è quello del dado: sulle sei facce sono scritte 6 rinunce, i dadi sono sette (sei + la prima settimana parziale), per complessive 42 rinunce. Ogni giorno una rinuncia viene decisa lanciando il dado. E così sino alla Pasqua.

Come si accennava in apertura dell’articolo, ci sono anche altri che pensano alla Quaresima e sono quelli che s’interessano di politica, infatti, e si preparano materialmente e politicamente al Politischer Aschermittwoch, il cosiddetto “mercoledì politico delle ceneri”, tradizione democratica molto più vecchia della Repubblica Federale. 

Si tratta di riunioni di grandi gruppi di persone che, più o meno, condividono le stesse opinioni politiche e che si incontrano per ascoltare i discorsi dei loro referenti. Già nella Repubblica di Weimar i contadini, gli operai, i conservatori, si riunivano in diverse città bavaresi per ascoltare proposte su cosa avrebbero dovuto fare e come, per cambiare o mantenere la situazione politica legata allo status quo.

Tutto cambiò, quando il partito nazionalsocialista cominciò a impossessarsi di simboli culturali come le canzoni popolari o le giornate di commemorazione ufficiale nonché dei mezzi di comunicazione e media moderni al fine di divulgare la propaganda di regime.

Nella Baviera del dopoguerra, nei primi anni Cinquanta, pian piano si cercò, con il permesso delle forze occupanti, di rivitalizzare tradizioni e riutilizzare strumenti democratici quasi dimenticati, tra cui anche quegli incontri politici che erano quasi feste dell’arte della retorica al servizio del discorso democratico. E, così come nel dopoguerra della Prima guerra mondiale, nel 1919, si ricominciò in Baviera, su impulso inizialmente del partito regionale dei contadini e dei piccoli Paesi. In seguito, la versione bavarese della Democrazia Cristiana Tedesca, la CSU, scoprì l’intrinseca forza di quello strumento politico (insieme alle trasmissioni televisive) e non ci volle molto perché anche gli altri partiti facessero lo stesso ragionamento, e non solo in Baviera, ma anche in altri Länder.

E dal tempo della caduta del Muro di Berlino la pratica ha subito un ulteriore rilancio. Per preparare e sistemare un Politischer Aschermittwoch ci vogliono soprattutto una grande palestra o capannone e tanta birra. In realtà può funzionare anche un tendone, perché il “Politischer Aschermittwoch” ha bisogno di una certa atmosfera non solo politica, ma anche in qualche modo “folkloristica”.

Perché l’evento sia perfettamente riuscito sono infatti necessari una fragranza mista di birra e di sudore, parole decisive, confronti aggressivi, il “vigore” dell’altoparlante e applausi scroscianti.

Durante un “Politischer Aschermittwoch” ogni partecipante, a qualunque orientamento politico appartenga, dimostra la sua volontà di combattere, di far dimenticare le sconfitte subite negli anni precedenti e di dare una direzione ai futuri militanti. Gli avversari servono inoltre come obiettivi e capri espiatori ideali di tutte le frustrazioni politiche legate all’angoscia e alla volontà di lottare per le proprie convinzioni e opinioni.

Ci vuole anche la scelta di un luogo simbolico, che non verrà cambiato per anni, o ancora meglio, decenni. Oggi ogni partito tedesco ha un suo luogo per una versione bavarese che serve come versione “federale” dell’Aschermittwoch, nonché luoghi legati a varie versioni regionali. E non dovrebbe neanche mancare una versione berlinese nella capitale, preferibilmente in un posto dall’atmosfera bavarese.

Purtroppo tutto questo quest’anno non sarà possibile a causa del Covid, ma si cercherà di trovare altro modo e maniera per mantenere la tradizione, proprio perché senza il proprio “mercoledì politico delle ceneri” non si va da nessuna parte, forse neanche in parlamento…

Don Pierluigi VIGNOLA

Parroco-missionario della

Missione Cattolica Italiana "Madonna di Loreto" Amburgo



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