Il Carnevale in Romania

Pubblicato: 01/02/2021
Il Carnevale in Romania

Il Carnevale trae le sue origini dai Romani e dai Greci, che all'inizio dell'anno festeggiavano la rinascita della vita, la primavera.

In tutta Europa il carnevale è una tradizione più di stampo cattolico che latino tanto che in Italia si comincia a festeggiare all’approssimarsi del periodo quaresimale in cui si osserverà il digiuno cattolico e si terminerà ogni forma di divertimento.

Ad Harghita, uno dei 41 distretti della Romania si ricorda l’antica usanza del "mercoledì delle Ceneri", che coincide con la fine del digiuno pasquale. Si rievocano le credenze popolari dell'era precristiana simboleggianti la fine dell’inverno attraverso pièce teatrali umoristiche, danze molto gioiose in costumi popolari, maschere appariscenti.

L'inverno è solitamente simboleggiato da un personaggio di paglia – Elia -, che, molto malato e assistito negli ultimi momenti di vita, da un dottore.  Tra i lamenti ed i dolori della malattia, il malato-inverno muore assistito dalle cure di un’infermiera che lo preparerà per il lungo viaggio fuori dal villaggio dove verrà dato alle fiamme. Tutti riti apotropaici della tradizione contadina per un raccolto fertile e rigoglioso.

Dal 1990, l'Ispettorato per la Cultura della Contea di Harghita, sotto l’egida del Consiglio della Contea di Harghita, in ogni area etnografica della contea, organizza un vero e proprio festival popolare di costumi carnevaleschi a cui partecipano i gruppi che coltivano questa fantastica tradizione popolare.

CARNEVALE DELLE LOLE

Durante il periodo del Carnevale in Transilvania, la regione più conosciuta della Romania, va in scena un’antica usanza che fa rivivere le tradizioni delle corporazioni degli artigiani: inizialmente ne erano presenti circa 19, nella seconda metà del XVI secolo il loro numero sale a 29 e verso la fine del XVII ad oltre 40. Ogni anno, l’ultima domenica di gennaio, si svolgevano le elezioni delle corporazioni in cui si consegnava un baule con tutti i documenti della corporazione al nuovo capo mastro e ai nuovi garzoni di bottega.

La consegna era scortata dalle "lole", personaggi umoristici che avevano il compito di proteggere i bauli, interpretati dai membri della stessa famiglia, dai loro parenti e vicini, che sfilavano per le vie della città. Nacque in questo modo un'usanza popolare molto importante per la comunità sassone della zona.

Il nome di "lole" proviene dal verbo tedesco "lallen", balbettare, e accenna al modo di parlare sotto la maschera di questi partecipanti-personaggi.. Questa festa, chiamata ‘’Carnevale delle Lole’’, risale al XII sec. quando gruppi di Tartari (popolo di origineMongola) invasero I territori di Kokelgebiet (Valle di Târnavelor) e di Scaunului Cincu (Valle di Hirtibaciului) e preannuncia l’arrivo della primavera. 

Le corporazioni, che avevano il ruolo di guidare le associazioni degli artigiani, organizzavano ogni anno, la domenica della prima settimana di febbraio, le elezioni per la nomina del nuovo Abbate.

In questa occasione è stato organizzato un carnevale e si è celebrata l'usanza di consegnare la cassa della corporazione Laden forttragen, insieme a tutti gli atti delle corporazioni del nuovo Abbate, l'intera assemblea accompagnata dal figurante Urzeln - simpatici personaggi, che avevano il ruolo di scortare i contenitori  fino al luogo in cui erano depositate in modo sicuro, cosi’ da conservarle  fino all'anno successivo all'Epifania. Questa usanza è stata praticata nei secoli l'ultima domenica di febbraio, essendo essa strettamente legata alla sfilata di artigiani ed operai ed alla corporazione.

Secondo un’altra tradizione popolare, l’origine delle lole risalirebbe ad un episodio svoltosi ad Agnita nella contea di Sibiu durante un assedio dei tartari. Circondati dai nemici, gli abitanti, che si erano rifugiati nella chiesa fortificata, si sarebbero salvati dopo che la figlia di un pellicciaio, dal nome Orsola, spaventò e mise in fuga i nemici, indossando stracci di tela bianca e nera, una maschera demoniaca e facendo rumori molto forti con un campanaccio e una frusta. I tartari credettero che fosse il diavolo e si diedero alla fuga. Le lole sfilano a seconda dell’importanza rivestita nel passato dalla corporazione che rappresentano. La sfilata è aperta dal capomastro della corporazione degli stivalai, seguita dalla corporazione dei sarti e da quella dei pellicciai. L’ultima a sfilare è la corporazione dei bottai. Il momento culminante è quello in cui tutte le lole si tolgono le maschere: chi riesce ad indovinare chi è la persona che si nasconde dietro la maschera riceve in premio una frittella calda.

Oggi l'usanza prende la forma di un corteo aperto dal capo della corporazione dei calzolai accompagnato da due bambini simboleggianti due angeli custodi. Segue la corporazione dei sarti, dei pellicciai e dei falegnami; ognuna di queste corporazioni presenta al pubblico i mestieri tradizionali, e gli attrezzi da lavoro. La sfilata si conclude con il canto dell'Inno della Transilvania: i figuranti corrono a gruppi per le strade per scacciare gli spiriti maligni attraverso lo schiocco delle fruste. Qualora riconosciuti dai passanti, offriranno loro una ciambella calda come ricompensa.

FESTIVAL DELLE CREPES

Altro pittoresco festival, programmato per il mese di febbraio. Si tratta del Festival delle Crepes di Prejmer, tradizione sassone  che custodisce la memoria di una vecchia usanza tedesca celebrata il Martedì Grasso e segnata nel calendario evangelico. Il Comune di Prejmer si trova nella Provincia di Brasov e sorge nei pressi di una fortezza dei Cavalieri Teutonici, della regione storica romena Transilvania, che nel XII-esimo secolo fu colonizzata con popolazione tedesca, che costruì le principali città medievali della zona.

La Sagra delle Crepes accompagna il tradizionale carnevale chiamato dai sassoni “fasching”, la festa di carnevale, tipica della città tedesca di Monaco di Baviera. Il fasching preannuncia le festività pasquali e segna il passaggio dall’inverno alla primavera, simboleggiando la caccia degli spiriti dell’inverno, delle tenebre, con l’aiuto delle maschere di carnevale. La parola fasching deriva dal tedesco medievale vaschang, in traduzione libera “l’ultima festa” prima della Quaresima. La tradizione del fasching, andata persa a Prejmer con l’emigrazione della maggioranza degli etnici sassoni, è stata ravvivata da un gruppo locale di giovani. La principale attrattiva del carnevale di Prejmer è, ogni anno, la Carovana delle Crepes, una sfilata di carri con uomini mascherati i quali, percorrendo le strade di Prejmer, preparano migliaia di deliziose crepes secondo ricette tradizionali, facendole assaggiare alla gente. Il momento-clou del festival è rappresentato dalla sfilata delle maschere e dal ballo in maschera della sera, dove vengono servite fritelle.

Giovanni BALDANTONI



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