Cosa vedere a Gorizia, la capitale europea della cultura 2025 con Nova Gorica

Pubblicato: 01/01/2025

Dal Castello medievale sul colle a piazza della Transalpina con la linea di confine tra Italia e Slovenia. Dai musei al Monte Sabotino e i luoghi della Grande Guerra: ecco cosa vedere a Gorizia. La città che nel 2025 sarà capitale europea della cultura insieme con la gemella slovena Nova Gorica  

Cosa vedere a Gorizia, la capitale europea della cultura 2025 con Nova Gorica

È partito il countdown di GO!2025: il prossimo anno l’italiana Gorizia e la slovena Nova Gorica saranno unite in un’unica Capitale europea della cultura. La prima transfrontaliera. Diventa così un simbolo di unione e collaborazione quel tragico confine tra Italia e Jugoslavia che ha diviso le due città per anni, esito delle guerre e degli stravolgimenti storici e geopolitici nell’Europa del secolo scorso.

Il confine tra Gorizia e Nova Gorica

Per secoli compresa nell’Impero austro-ungarico, Gorizia è stata annessa all’Italia solo alla fine della Prima Guerra Mondiale, durante la quale la città è al centro di una delle principali zone di combattimento, il fronte dell’Isonzo.

Poi, alla fine del secondo conflitto mondiale, Gorizia è stata spartita tra Italia e Jugoslavia con i Trattati di Parigi.

Il confine tra Italia e Jugoslavia correva proprio lungo la città, separandola in due. Nel 1947 in piazza Transalpina si costruisce il “muro di Gorizia” che, come il più famoso Muro di Berlino, diventa un simbolo della separazione politica e ideologica tra Europa occidentale e orientale durante la Guerra fredda.

Nel 1948 in Jugoslavia comincia la costruzione di una nuova città, Nova Gorica.

Un nuovo stravolgimento in quest’area di confine arriva nel 1990: la disgregazione della Jugoslavia e la successiva dichiarazione di indipendenza della Slovenia che, nel 2004, diventa membro della UE  e nel 2007 entra a far parte dello spazio Schengen.

È così che il muro di filo spinato e calcestruzzo che aveva diviso la città e i suoi abitanti viene abbattuto. Ed è così che Gorizia e Nova Gorica, pur continuando a esistere come due città in due diversi stati, si ritrovano libere e unite.

Ma dove si trova esattamente Gorizia? E cosa offre oggi ai viaggiatori? Continuate a leggere per scoprirlo.

Dove si trova Gorizia

Gorizia è una città del Friuli Venezia Giulia, al confine con la Slovenia. La città è bagnata dal fiume Isonzo (che nasce in Slovenia e  lambisce anche Nova Gorica); nei suoi dintorni si scopre l’incantevole paesaggio del Collio, fatto di dolci colline punteggiate da vigneti e cantine, ma anche le aspre alture del Carso, ricco di memorie della Grande Guerra.

Prima delle tragiche vicende delle due guerre mondiali, la città, che fin dal 1500 faceva parte dei domini degli Asburgo, era nota nota come la Nizza austriaca ed era meta di un turismo aristocratico grazie al suo clima mite e agli splendidi giardini, palazzi, caffè e negozi.

L’eleganza mitteleuropea lasciata in eredità dal passato asburgico è ancora oggi uno dei primi motivi di fascino di Gorizia, insieme alla sua storia e alla sua posizione al crocevia tra le diverse civiltà europee: latina, germanica e slava.

Cosa vedere a Gorizia

Il Castello

Il simbolo della città è questa fortezza in cima a un colle con una vista unica sul territorio attorno, che fu la residenza dei conti di Gorizia nel Medioevo.

Le origini risalgono all’XI secolo; modificato più volte nel corso  dei secoli con l’aggiunta di bastioni e torri, il castello fu bombardato durante la Prima Guerra Mondiale e ricostruito negli Anni Trenta del Novecento.

Oggi il castello ospita il Museo del Medioevo goriziano, con arredi, dipinti, sculture e busti, riproduzioni filologiche di armi bianche e di strumenti musicali antichi.

Borgo castello

Il castello è circondato dal borgo, nucleo urbano sul colle sorto a partire dall’XI secolo al quale oggi si accede oggi per Porta Leopoldina, edificata nel 1660 per onorare l’arrivo in città dell’imperatore Leopoldo I d’Asburgo.

All’interno del borgo si scopre la chiesa più antica di Gorizia, la Cappella di Santo Spirito (del 1398). E si visitano i Musei Provinciali ospitati nelle antiche case Dornberg e Tasso: il Museo della Guerra, il Museo della Moda e delle Arti Applicate e la Collezione Archeologica, con reperti provenienti da Gorizia e dalle zone vicine che vanno dalla fine del Paleolitico al Medioevo e Rinascimento.

Piazza Vittoria

La piazza principale di Gorizia, ai piedi del Castello. Si trovano qui la Chiesa di Sant’Ignazio, costruita dai Gesuiti nel XVII secolo, immediatamente riconoscibile per le due torri campanarie  coronate da cupole a cipolla; la cinquecentesca Casa Torriana dove soggiornò, tra gli altri, Giacomo Casanova, oggi sede della Prefettura; la settecentesca Fontana del Nettuno, al centro della piazza.

Via Rastello

Da piazza della Vittoria s’imbocca Via Rastello, la strada più antica della città (risale al 1300), un tempo cuore commerciale con botteghe di artigiani e mercanti.

Piazza Sant’Antonio

Un’altra piazza tra le più belle del centro storico, la cui area era un tempo occupata da un antico convento del quale oggi resta parte del colonnato del chiostro.

Si affacciano sulla piazza il cinquecentesco palazzo Strassoldo, un tempo dimora di Carlo X di Borbone,  l’ultimo re di Francia esiliato a Gorizia, e Palazzo Lantieri, altra prestigiosa dimora storica, che in passato ha accolto reali, pontefici e scrittori come Goethe, Goldoni e Casanova, e oggi ospita opere di artisti contemporanei come Jannis Kounellis e Michelangelo Pistoletto.

Palazzo e parco Coronini Cronberg

La fama di città-giardino legata alla Gorizia austriaca è testimoniata da Palazzo Coronini Cronberg, magnifica dimora nel centro della città, costruita alla fine del Cinquecento, il cui parco fu realizzato nella seconda metà dell’Ottocento dal conte Alfredo Coronini Cronberg, che trasformò il giardino all’italiana esistente in un parco paesaggistico all’inglese di cinque ettari.

Tra terrazze panoramiche, fontane, pergolati, scalinate e specchi d’acqua, quest’oasi urbana ospita numerose specie botaniche provenienti dalle zone mediterranee, dall’Europa centro-balcanica, dall’Asia e dall’America.

All’interno del Palazzo quindici sale compongono il percorso museale, ricco di storia e arte, tra arredi originali, argenti, porcellane, cristalli, dipinti e sculture.

Piazza della Transalpina

La piazza antistante la stazione della linea Transalpina, creata per collegare Vienna a Trieste e inaugurata nel 1906, è l’emblema di Gorizia e Nova Gorica Capitale europea della cultura 2025.

È qui che fu tracciato il confine tra Italia e Slovenia, quel muro alto mezzo metro e sovrastato da una rete di filo di ferro, che divise in due la piazza e Gorizia: il centro storico rimase all’Italia, i quartieri periferici e la stazione ferroviaria furono assegnati alla Jugoslavia.

Oggi a memoria del muro, abbattuto nel 2004 con l’entrata della Slovenia nell’Unione Europea, rimane una targa metallica su cui è tracciata la linea che separa i due Paesi, per cui è si può stare letteralmente con un piede in Italia e uno in Slovenia.

Mercato coperto

Quest’architettura liberty degli anni Venti tra via Boccaccio e corso Verdi è una destinazione da non perdere per conoscere la ricca enogastronomia locale, tra banchi ortofrutticoli che espongono prodotti a km zero e tipicità del territorio, tra cui il ricercato radicchio Rosa di Gorizia, pescherie, vini del Collio, mieli, confetture, formaggi.

Musei di Gorizia

Museo della Grande Guerra di Gorizia

Ospitato nei suggestivi sotterranei delle cinquecentesche Case Dornberg e Tasso a Borgo Castello, è uno dei principali musei in Italia dedicati alla Prima Guerra Mondiale. In particolare agli avvenimenti del fronte dell’Isonzo e alla situazione di Gorizia, città profondamente segnata dai bombardamenti.

Nelle sale sono esposte armi, uniformi e oggetti della quotidianità dei soldati che, insieme alla riproduzione a grandezza naturale di una trincea e alla registrazione dei rumori assordanti delle battaglie, ben descrivono la drammatica realtà del fronte (museograndeguerra.regione.fvg.it).

Museo della Moda e delle Arti Applicate

Tra le Case Dornberg, Tasso e Formentini, in mostra  abiti e accessori che coprono un arco temporale compreso tra il Settecento e il Novecento.

Particolarmente interessante la sezione dedicata alla lavorazione e tessitura della seta, attività che nel Goriziano rivestirono grande importanza, soprattutto nel Settecento, grazie all’impulso impresso dagli imperatori Maria Teresa e Giuseppe II.

Si trova in questa sezione un monumentale torcitoio circolare da seta risalente al XVIII secolo (museomoda.regione.fvg.it).

Palazzo Attems Petzenstein

Si trova nel centro storico, nelle vicinanze di Piazza della Vittoria, ed è uno degli edifici più eleganti della città: ultimato nella sua veste rococò nel 1750, con sale ornate da affreschi e stucchi, Palazzo Attems Petzenstein è oggi sede della Pinacoteca dei Musei Provinciali di Gorizia, le cui collezioni spaziano dal Settecento al  Novecento.

Galleria Regionale d’Arte Contemporanea Luigi Spazzapan

Qui si scopre la più importante raccolta di lavori del pittore Luigi Spazzapan (Gradisca d’Isonzo 1889 – Torino 1958), tra i protagonisti dell’arte italiana della prima metà del XX secolo.

Provenienti dalla collezione di Eugenio Giletti, collezionista torinese e grande amico di Spazzapan, le ottantasette opere documentano tutte le fasi dell’artista: dalle opere giovanili dalla carica espressionista a quelle dell’ultimo periodo in cui giunse all’Informale.

Oltre alle opere di Spazzapan, la Galleria conserva un’importante raccolta di artisti contemporanei regionali.

Il Monte Sabotino e il Sentiero della Pace

Teatro delle battaglie sul fronte dell’Isonzo durante la Prima Guerra Mondiale, il Monte Sabotino a pochi chilometri a nord di Gorizia, è una meta escursionistica e un paesaggio di grande bellezza naturalistica.

Ma è soprattutto un museo all’aperto transfrontaliero tra Italia e Slovenia con sentieri che conducono alla scoperta del sistema di trincee, gallerie e postazioni di combattimento costruito dai soldati austro-ungarici per respingere gli attacchi italiani, fino alla sesta battaglia dell’Isonzo, quando, nel 1916, l’esercito italiano riuscì a conquistare il monte, con una delle più importanti vittorie su questo fronte (visitsabotin.si).

Il Sabotin, com’è chiamato in sloveno, fa parte del  Sentiero della Pace dalle Alpi allʼAdriatico, un cammino di oltre 500 km tra Italia e Slovenia, che unisce in un unico tracciato circa 300 siti del patrimonio storico della Grande Guerra. Dalle Alpi Giulie a Brda/Collio, alla valle del Vipava, al Goriziano e al Carso fino al mare Adriatico.

Oltre al Monte Sabotino, altre tappe fondamentali dei percorsi storici nel Goriziano sono il Monte Calvario, l’Ossario di Oslavia, il Sacrario di Redipuglia.

Fonte: https://viaggi.corriere.it/itinerari-e-luoghi/cosa-vedere-a-gorizia-la-capitale-europea-della-cultura-2025-con-nova-gorica



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