Case antiche. Case contemporanee

Pubblicato: 08/05/2023

Mostra di architettura vernacolare
 

Case antiche. Case contemporanee

Un’inedita e interessantissima mostra di architettura vernacolare fra tradizione a innovazione, dal titolo "Case antiche. Case contemporanee", verrà proposta al pubblico italiano, dal 5 al 28 maggio 2023, dal Complesso Museale Nazionale ASTRA di Sibiu in partenariato con l’Accademia di Romania in Roma – rappresentanza dell’Istituto Culturale Romeno. La mostra è curata da Ancuța Ilie e Ovidiu Baron.

La mostra “Case antiche. Case contemporanee" accompagnerà il pubblico in un insolito viaggio nel mondo del villaggio romeno, visto attraverso il rapporto tradizione/attualità, con varie derivazioni e conseguenze culturali provenienti da un lato da elementi oggettivi considerati nella visione dal vivo del fenomeno, e dall’altro da elementi soggettivi del background o legati ai molteplici approcci di chi entra in contatto con questo fenomeno.

Un anno fa, nel 2022 è stata organizzata la prima edizione del workshop "Architettura vernacolare fra tradizione e contemporaneità", nell’ambito del quale professori e studenti di architettura provenienti da atenei romeni e italiani hanno lavorato su due studi di caso selezionati dal patrimonio di abitazioni del museo ASTRA, hanno esplorato tipologie abitative simili provenienti da altri paesi e proposto modelli di riuso di tali abitazioni adattati alle esigenze della realtà contemporanea. Ed è proprio questo il punto di partenza della mostra temporanea organizzata nella Galleria dell'Accademia di Romania, a Roma.

Nel visitare la mostra, il pubblico avrà modo di esplorare un villaggio romeno parzialmente ricostruito dagli elementi essenziali ai quali i visitatori aggiungeranno le sequenze mancanti, in base alla propria esperienza di vita, di viaggio o di studio. Il circuito espositivo inizia da un cancello proveniente dalla zona di Gorj, in Oltenia, il cui modello proviene da una masseria del villaggio di Musculesti-Petresti. I suoi pilastri rendono testimonianza della durabilità, della stabilità e della creatività degli artigiani romeni. Infatti, le case del museo dimostrano un autentico interesse per l’estetica: pure in condizioni di povertà, il contadino non riduce gli oggetti al loro mero ruolo utilitaristico. Gli organizzatori hanno scelto il cancello come soglia, inizio del mondo, modesto accesso ad un universo solo apparentemente semplice o povero.

Oltre il cancello si potranno esplorare le case utilizzate come studio di caso dai team italo-romeni partecipanti al workshop, quelle dele masserie con perimetro rinforzato a Măgura (distretto di Brașov) e Poiana Sibiului (distretto di Sibiu). Le case si dispiegano lungo una strada ad-hoc, dove i visitatori trovano punti di riferimento legati alla struttura della casa, al materiale utilizzato, alle giunzioni, al colore, all’intonaco, alla divisione delle stanze, oggetti interni utilitari o decorativi e altro. Gli oggetti contribuiscono a un racconto complessivo, mantenendo tuttavia i propri significati individuali tali l’aspetto, il ruolo, la collocazione o l’abbinamento con altri oggetti. In questo modo si vengono a scoprire tecniche di lavoro, modelli o motivi, oltre alle funzioni delle stanze: l’atrio, la camera di uso quotidiano, quella “bella” per ricevere gli ospiti ecc. Gli spazi per lavorare, cucinare, mangiare o riposare sono percepiti individualmente, completati mentalmente e inevitabilmente reinterpretati dai visitatori.

I plastici realizzati dai gruppi studenteschi sono anch’essi soggetti a reinterpretazioni, in quanto costituiscono l’inserto contemporaneo che semplifica – o al contrario, rende più complesso – il messaggio della mostra. Spesse volte, nei villaggi romeni si riscontrano case antiche abbandonate. E non di rado esse queste venivano sostituite da nuove costruzioni, le quali alteravano il paesaggio e lo spirito del luogo. Gli studenti hanno cercato delle soluzioni per eliminare la funzione operativa di alcuni di questi edifici, preservando l’autenticità del paesaggio culturale e riorganizzando le cose all’interno. In questo modo, le case possono essere riqualificate e ricevere nuove funzioni: abitativa, creativa, lavorativa, turistica, ecc.

Una consistente selezione di grafica viene a completare gli studi di caso e gli interni delle case, al fine di portare un ulteriore livello di informazioni, con dettagli che possono anche essere affrontati come una mostra a sé stante.

In fondo alla stradina si troverà collocata una loggia di casa contadina proveniente sempre dalla zona di Gorj, i cui pilastri torti colpiscono per raffinatezza e durevolezza. Si viene a delineare così un percorso simbolico nel mondo del villaggio arcaico, uno spazio di meditazione e analisi dove il passato si interseca con il presente, l’interno con l’esterno, l’orizzontale con il verticale, il destino del semplice contadino con quello del pubblico della mostra.

Il vernissage si terrà venerdì 5 maggio alle ore 18.00 presso la Galleria dell'Accademia di Romania a Roma (Viale delle Belle Arti 110). All’ inaugurazione parteciperanno Ciprian Ștefan, direttore generale del Museo ASTRA, e l’architetto prof. Agostino Bossi.

L’inaugurazione prevede ache la presentazione del volume contenente gli studi dei professori e degli studenti che hanno partecipato al laboratorio. Il libro, coordinato dal professor Agostino Bossi, può essere utilizzato come guida alla mostra che la spiega e la completa, offrendo anche molteplici incursioni nell’architettura internazionale.

L’ inaugurazione sarà seguita da un’esperienza culinaria rumena.

La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 5 al 28 maggio 2023 dal martedì al venerdì dalle 15.00 alle 17.00, e il sabato dalle11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00.

ACCADEMIA DI ROMANIA IN ROMA

Viale delle Belle Arti 110

Tel. +39.06.3201594;

e-mail: accadromania@accadromania.it



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