Mentre Gesù si fa "ultimo" per noi, noi al contrario vorremmo farci primi

Pubblicato: 18/09/2021

(Marco 9, 30-37)

Mentre Gesù  si fa "ultimo" per noi, noi al contrario vorremmo farci primi
 
Dopo la professione di fede di Pietro che aveva dichiarato Gesù  "Figlio del Dio vivente" e a nome di tutto il collegio  apostolico, in questa domenica ci viene proposto - secondo quella tesi molto condivisa del "segreto  messianico" tipica del vangelo di Marco - il momento in cui Gesù annuncia per la seconda volta la Sua passione.
 
Quel che impressiona in questo punto del percorso spirituale-catechetico del vangelo e' che non appena Gesù finisce di parlare di se e ancora una volta, del fatto che dovrà patire la morte in croce, dovrà soffrire, oltre che affrontare tanti oppositori, anche tra i più vicini che non riescono ad accettare fino in fondo il Suo messaggio, 
 
Due dei suoi discepoli chiedono di avanzare in una sorta di carriera accellerata. Siamo su due lunghezze d'onda diverse. Gia' lo stesso Pietro che si era espresso chiaramente con la sua fede profonda in Gesù, non desiste dal ribellarsi all'annuncio della Passione fino a farsi chiamare "satana, lontano da me".
 
Pietro avrebbe proprio voluto distoglierlo da quello che era il progetto di Dio e quindi dalla logica della croce. Ed ora qui ci sono i due apostoli Giacomo e Giovanni che gli chiedono di occupare i primi posti.  È strano!
 
Paradossale che, mentre Gesù sta parlando di se, di quello che dovrà patire per loro e per ciascuno di noi, questi apostoli stanno pensando invece a come fare per poter stare il più possibile vicino a Lui in un posto privilegiato.
 
Mentre Gesù dovrà patire per loro e per ciascuno di noi, questi apostoli stanno pensando invece a come poter fare carriera. E' un fatto ancora tanto attuale, soprattutto oggi, in un contesto culturale in cui tutti vogliono "sfondare" nella vita, anche a discapito degli altri...
 
Mentre Gesù da primo si fa ultimo noi da ultimi vorremmo essere primi. Questa "malattia" -  chiamiamola così - non è ancora stata debellata. E' "virale" anche nella Chiesa, molto diffuso, soprattutto  tra i chierici: il desiderio di voler primeggiare o come spesso dichiara papa Francesco, con un'immagine molto colorita: il desiderio di "pavoneggiare" mettendosi in mostra, in evidenza per  essere maggiormente visibili.
 
Personalmente da circa otto anni servo la Chiesa anche attraverso il ministero di assistente spirituale nazionale del movimento  apostolico  ciechi e qualcuno, a riguardo,  così, per scherzare, bonariamente mi dice: "beh almeno non hai visibilità"...Devo dire che non è proprio cosi perché l'associazione e' costituita da vedenti  e non vedenti, ma in ogni caso sono contento di non avere visibilità perché quello che il Signore ci chiede e' proprio di non essere a tutti i costi visibili al mondo, ma piuttosto credibili con la nostra vita. Gesù, tra l'altro  amava le "pietre di scarto", lui stesso parla di sé come della "pietra di scarto" che è diventata "testata d'angolo". Qesta è la logica di Dio: farsi piccoli per il Regno dei cieli, ecco perché prendeva i bambini e diceva: "se non ritornerete come i bambini non entrerete nel regno dei cieli". È strano che gli apostoli  non avessero ancora compreso fino in fondo tutto questo. 
 
Beh diciamo che allora non c'è da meravigliarsi se anche oggi non si riesca a comprendere questo messaggio. Come diceva don Tonino Bello: quella pietra di scarto Dio l'ha scelta come testata d'angolo quasi per ammonirci che per Lui non ci sono mai scarti.
 
A riguardo parlava di arance. Non ci sono arance che, pur  cadute da un carretto, Egli non si degni di raccoglierle. Le prende tutte nella sua bisaccia di Padre perchè non esistono scorie pericolose che egli non faccia sbarcare sulle sponde del Regno. Anzi, al contrario sono proprio gli ultimi ad avere spazio ampio nel cuore di Dio. 
 
don Alfonso GIORGIO


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