Il buon pastore dà la vita per le pecore

Pubblicato: 10/05/2025
Il buon pastore dà la vita per le pecore

Il Buon Pastore dà la vita per le pecore. Questa domenica di Pasqua ci rimanda alla bella figura di Cristo Buon Pastore. In realtà tutta la Bibbia è intrisa di riferimenti alla figura del pastore, poiché anche la stessa vita nomade del popolo d’Israele portava a considerare questo aspetto quotidiano, feriale. Un po’ tutti, a quel tempo, erano pastori nomadi e condividevano tutta la propria vita con le pecore, con gli animali che crescevano: pecore, agnelli, capre, anche dormendoci assieme. In questo brano evangelico si fa allora riferimento al “vegliare”, al pastore che veglia di notte. Quando un pastore veglia di notte è perché evidentemente ha a cuore, la sorte delle proprie pecore, vigila su di loro, ma anche, in un certo senso, le protegge, perché la notte ha in sé anche significati  negativi, come riferimento alle tenebre, all'oscurità, al male. Quindi il pastore le difende dal male.

Gesù ci dice che queste pecore sono state date a lui dal Padre, appartengono al Padre, appartengono a Lui e le difenderà fino alla morte. Ed è quanto realmente ha fatto fino a dare se stesso per noi, noi saremmo dunque le pecore scelte dal padre, le pecore che sono custodite, che sono accompagnate, che sono vicine a lui che è il nostro pastore. Peraltro stiamo vivendo in questi giorni con trepidazione il ritorno di Pietro, per usare le parole del cardinale Re presieduta prima del Conclave, il ritorno di Pietro, cioè il ritorno di un pastore nella persona di Leone XIV le cui prime parole sono state quelle del risorto: “la pace sia con voi!”

Un pastore di anime è sempre un pastore, una guida che ci conduca verso il bene, ci tiene uniti e ci vuole uniti. Questo è il compito più importante del pastore: tenere unito il gregge, come facevano gli antichi pastori di Israele che tenevano uniti il proprio gregge. Io penso che, realmente, ogni pecora voglia proprio sentirsi amata, custodita, e solo il Signore può fare questo.

Don Tonino Bello ci diceva che i pastori non sono solo gli ecclesiastici ma anche coloro che hanno una responsabilità nella società. Infatti il compianto vescovo di Molfetta spesso si rivolgeva ai politici chiamandoli proprio “pastori”: voi pure siete pastori, perché il pastore dovrebbe avere cura del gregge, del popolo che gli viene affidato; avere cura “con tenerezza”, soprattutto dei più fragili e dei più deboli, perché sono proprio loro ad aspettarsi una cura particolare. Nel momento presente abbiamo aspettato un nuovo vicario di Cristo in terra ed è arrivato puntualmente per volere dello Spirito, perché il Signore non ci lascia mai soli.

don Alfonso GIORGIO



Ultimi Video


Vedi tutti i video »

Clicca sul Banner in basso e guarda il video

Inquadra il codice qr e sostienici!

Oltre le barriere - 2k24 -

è un progetto de

L'Albero Verde della Vita

_____________________________

 

_______________________

DOMUS SAPIENTIAE - Collana Testi

(Liber I)

(Liber II)

(Liber III)

______________________