Dobbiamo essere la "Chiesa dell'abbraccio"

Pubblicato: 10/09/2022

Lc.15, 1-32

Dobbiamo essere la "Chiesa dell'abbraccio"

In questa domenica ci vengono raccontate delle parabole ma ce ne è una in particolare che ci commuove sempre perché ci rivela la bontà di Dio, la paternità, la Sua misericordia. Una bontà che diventa concretamente accoglienza, braccio teso verso quel figlio ingrato che ha voluto lasciare, anzi ha voluto soprattutto “prendere” illudendosi di poter essere felice lasciando il padre, abbandonando la sua casa per portarsi via quello che gli spettava: cose materiali che non possono renderti felice. Lo ha fatto anticipando i tempi, forse perché insoddisfatto della vita.

Ma quello che ci sorprende è che questo padre, che è Dio misericordioso non gli chiede nulla, non lo rimprovera, non gli dice: “Perché hai fatto questo?” Non lo giudica ma gli dice, piuttosto quello che potrebbe fare. Non fa dei rilievi sul passato ma lo invita già a guardare avanti verso il futuro e lo accoglie per il semplice fatto che ha maturato dentro di sé il desiderio di tornare. E’ un abbraccio, quindi, che trasforma la vita di questa persona.

Tante volte un abbraccio può essere più terapeutico di tante altre iniziative. Mi è capitato, alle volte, spontaneamente, di abbracciare qualche sofferente o qualche persona in difficoltà. Mi è venuto così, da uno slancio del cuore.

Diversi anni fa fu proprio un giovane a ricevere personalmente un abbraccio. Certo non voglio, con questo, fare delle analogie, me ne guardo bene, però mi rendo conto che un gesto come questo è potente e scioglie il cuore.

Tutti abbiamo bisogno di un abbraccio perché è un gesto gratuito che ridona gioia e fiducia a chi lo riceve mettendolo nella condizione di capire quanto egli stesso valga ai nostri occhi e agli occhi di Dio.

Il vangelo di questa domenica ci ricorda che una persona non possiamo giudicarla a partire dai suoi peccati, dai suoi errori ma per quello che vale, in quanto persona, agli occhi di Dio. Infatti quando uno ama veramente una persona va oltre i suoi peccati. Noi dinanzi a Dio non siamo i nostri peccati.

Siamo creature fragili è vero ma siamo sempre amati da Lui. Tutto questo è molto bello e consolante.  A riguardo mi sovviene il racconto di una parabola che don Tonino Bello raccontava spesso: due fratelli della zona dell’Irpinia proprietari di un mulino erano preoccupati l’uno dell’altro, soprattutto del futuro; uno diceva, pensando all’altro: “quel povero mio fratello ha tanti figli io invece sono solo. So bene cosa farò; stanotte metterò qualche sacco di farina in più per lui nel suo deposito” e di notte si recava al mulino per spostare i sacchi.

L’altro fratello, ugualmente, si preoccupava per lui e diceva tra se: “quel mio giovane fratello non ha una moglie e figli come me, chi provvederà a lui, quando sarà vecchio? Metterò altri sacchi di farina per lui, nel suo deposito così che possa garantirsi un guadagno maggior per il futuro”.

Ognuno pensava all’altro, alla povertà dell’altro, ai suoi bisogni e alle sue esigenze e se ne preoccupava, finché una notte si incontrarono mentre compivano questi gesti di amore reciproco e capirono tutto! Non poterono fare altro che abbracciarsi e lì – così come raccontava don Tonino - costruirono quella chiesetta che rimase miracolosamente in piedi dopo il terremoto: “la Chiesa dell’abbraccio”.

Il Padre della parabola che tutto abbraccia non è altro che questo: braccia eternamente aperte, ad attenderci su ogni strada d'esilio, su ogni muretto alzato, ai piedi di ogni peccatore perché la casa del Padre confina con ogni nostra casa e in questo episodio sente di dover amare di più in quel momento quel figlio peccatore perché è venuto a “guarire gli ammalati non i sani”. La sua giustizia è riconquistare figli, non retribuire le loro azioni. L'amore non è giusto, è una sovrabbondanza di misericordia.

E’ questa la Chiesa che dovremmo costruire noi, - non la chiesa di mattoni, ovviamente, ma la Chiesa delle pietre vive, la Chiesa ove l’abbraccio diventa il segno che tutti sono accolti e amati, in qualunque situazione si trovino; dove non si fanno discriminazioni, non si giudica, ma si perdona e si ama.

                                                                        don Alfonso GIORGIO



Ultimi Video


Vedi tutti i video »

Clicca sul Banner in basso e guarda il video

Inquadra il codice qr e sostienici!

Oltre le barriere - 2k24 -

è un progetto de

L'Albero Verde della Vita

_____________________________

 

_______________________

DOMUS SAPIENTIAE - Collana Testi

(Liber I)

(Liber II)

(Liber III)

______________________