DIO ci cerca sempre

Pubblicato: 23/09/2023

Mt. 20,1-16

DIO ci cerca sempre

Questa domenica il Signore ci parla di vigna. Si sa che la vigna ha sempre rappresentato il "campo preferito" dell'agricoltore, poiché, peraltro, comporta molta cura da parte di chi deve occuparsene e, in genere, viene vissuta come un campo prezioso, un campo dal quale si può ricavare un frutto straordinario, un frutto segno di ricchezza e gioia per quel che rappresenta da sempre nella cultura semitica.

Per noi cristiani, quando sentiamo parlare di vigna, il ricordo più importante che affiora nella mente è l'uva, il vino, da cui il Sangue di Cristo, la Santa Eucarestia. Però il tema di questa bella pagina del Vangelo di Matteo ci ricorda che Dio è sempre alla ricerca dell'uomo.
Dio e' quel padrone che va' in piazza - come si faceva una volta a reclutare gli operai per la sua vigna -. Ci va' ogni due ore, fino al tramonto e assume proprio quegli operai che trova. Li assume ogni due ore, appunto, in maniera paradossale, diciamolo pure. Un comportamento strano, quasi contro i suoi interessi, poiché li chiama pure all'ultima ora. È strano che li chiami all'ultima ora, in effetti non vi sarebbe più bisogno di loro. Insomma, chiamati praticamente alla fine di una giornata...

Da questo inusuale comportamento capiamo, dalla parabola, che il padrone è Dio ed ha a cuore la dignità della persona più che gli interessi della produzione. Su questo tema della dignità dei lavoratori ci sarebbe da fare una riflessione a parte.
Il "Padrone"-Dio buono di fronte a quella frase che gli viene indirizzata: "nessuno ci ha presi a giornata oggi", sente di dover rispondere e prova grande compassione. Del resto lo fa in coerenza con quanto aveva già attuato in passato.

Se rileggiamo un po' quello che Dio disse a Mosè quando il Suo popolo era schiavo in Egitto - "ho ascoltato il grido del mio popolo" - ci accorgiamo che mentre lo invochiamo, lo cerchiamo è Lui a venirci a cercare e si rende presente. Di contro purtroppo, siamo noi, molte volte a non riconoscerlo, ma Lui ci chiama, mentre noi lo cerchiamo, mentre vogliamo operare, vogliamo partecipare, magari sentiamo di non essere chiamati, ma il Signore invece continua a chiamare ciascuno di noi e ciascuno di noi riceve una particolare chiamata da Lui direi unica, perché ognuno di noi, nella sua specificità e diversità è indispensabile nel campo di Dio.

Non c'è persona che possa dire "io non sono utile" o non posso, io "non potrei fare nulla". Ecco, a questo riguardo, don Tonino Bello ci dice proprio questo, che il Signore, ci ricorda che ovunque andiamo, ovunque siamo, sicuramente, possiamo diffondere il buon profumo di Cristo: "lasciati scavare l'anima, cioè lasciati coinvolgere dalle sofferenze del tuo fratello, lasciati toccare il cuore. Usa misericordia verso il prossimo, poiché tu sei chiamato, come tutti sono chiamati", perché il Signore "ti ha chiamato nella folla" e ti chiede ovunque tu vada, di diffondere il Suo amore affinché tu possa essere un buon operaio nella Sua vigna, a prescindere da quello che potrai fare e dal momento in cui decidi di rispondere alla sua chiamata. Anzi nel cuore di Cristo son proprio gli ultimi a trovare più misericordia.

Una volta tanto tempo fa', mi capitò di bussare alla porta di una casa ove abitava una famiglia particolare, ma per me era la prima volta che vi passavo. Trovai una mamna disperata e chiusa nel suo dolore. Si sentiva emarginata, abbandonata anche da Dio per via della propria figlia: una bella bambina con disabilità grave, mentale e motoria. Quando suonai al campanello per un passaggio discreto tra le case del territorio parrocchiale, proprio in quel momento lei aveva pensato all'assenza di Dio nella Sua vita e che mai le dava un segno - queste cose me le disse molto tempo dopo - per cui riteneva inutile rivolgersi alla parrocchia.

Per quanto mi riguarda io ero li' solo perché stavo completando un giro di visite, niente di che, ma da quel momento la vita di quella famiglia cambiò, si sentivano accolti, capiti e soprattutto amati e sostenuti da una fraternità.

A volte, senza rendercene conto, il Signore ci chiama e ci manda, e il nostro operato risulta efficace perché non siamo noi è Lui ad agire ma è proprio di noi, in quel momento, che ha bisogno...

don Alfonso GIORGIO



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