A due a due

Pubblicato: 02/07/2022

Lc 10,1-12.17-20

A due a due

In questa domenica Gesù vuole darci alcune indicazioni specifiche per dirci veramente cristiani. Le da' ai discepoli e di conseguenza anche a noi.  

Se ci riconosciamo - per cosi dire - nel gruppo dei battezzati e quindi dei testimoni, dei discepoli di Cristo, dovremmo andare nel mondo "a due a due".

Significativo il fatto che non si possa andare, autonomamente, cioè dirigerci verso gli altri non portando solo la nostra persona. In effetti c'è il rischio di portare noi stessi, il nostro "io", le nostre idee, la nostra personalità, magari anche in maniera narcisistica, mettendo  troppo in evidenza noi stessi, piuttosto che Gesù e la Sua Chiesa.

"Io ho fatto questo"; "io ho raggiunto questi ottimi risultati"; "mi sono creato un seguito abbondante", "io, io, io, io": sono frasi rivelative di una mentalità egocentrica, narcisistica, tutto il contrario di una Chiesa che invece "parla al plurale", dove  siamo due o più riuniti nel Suo nome.

In due dobbiamo andare agli altri, "a due a due" perché in questo modo diventiamo palesemente espressione di quella che deve essere la Chiesa: una comunità di credenti, di persone che si vogliono bene, che si amano, che stanno bene insieme. In questa prospettiva i due che vanno nel mondo a portare la luce della Parola di Dio danno già questa bella testimonianza di gioia e fraternità,  una porzione piccola di quella grande fraternità  che è  la comunità  dei credenti.

Non a caso Papa  Francesco ci parla proprio di "Gioia del Vangelo" da riscoprire e ritrovare proprio con la testimonianza dei fratelli e delle sorelle che condividono il cammino. A questo livello bisogna ancora considerare che è Gesù stesso a farci prendere consapevolezza del fatto che noi da soli non andiamo lontano, non possiamo risolvere tutto, non possiamo farci carico di tutta la "messe" che è molta.      

Ma gli operai sono pochi e per questo bisogna pregare affinché non manchino mai. Ecco allora un'altra indicazione preziosa: l'impegno di pregare perché non manchino mai operai nel campo del Signore. E' una grave necessità la preghiera e la testimonianza di una fede gioiosa ne è  il segno, perché  solo chi prega sa affrontare con gioia evangelica anche il vuoto di operai nella messe. È questo sicuramente un aspetto importante! Soprattutto prendere consapevolezza dell'enormità del campo da servire, per portare e augurare agli altri la pace.

Nell'impegno missionario nell'annuncio del Vangelo non tutto va nel modo che vorremmo, talvolta si viene derisi, ignorati se non addirittura  allontanati perché ritenuti un fastidio per l'altro.

Oggi capita spesso di essere allontanati o ignorati. Chi potrà mai dinenticare le porte in faccia ai nostri giovani, cosi tanto  entusiasti di invitare le famiglie in Chiesa. A riguardo ricordo pure le classiche benedizioni Pasquali delle famiglie, con tanti dinieghi. Ecco che il paradossale dono della pace, ti giunge proprio quandio non vieni accolto, perché stai operando in nome Suo...Ma Lui lo ha previsto: sarete beati se perseguitati nel mio nome!

Noi lavoriamo, seminiamo a piene mani con fiducia, poi c'è chi raccoglie e c'è chi non raccoglie. Ma questo non ci deve scoraggiare, anzi...ci si scoraggia quando si fa qualche cosa di esterno alla Fede, qualche cosa che riguarda la sfera materiale non quando si vuole offrire l'Amore di Dio.      

Paradossalmente, anche se noi se migliorassimo gli strumenti per l'annuncio della Fede, perfezionando le tecnologie, utilizzando le più sofisticate risorse non arriveremmo a nulla se, di  contro, venisse meno il centro, cioè l'amore per Cristo che spinge ogni nostra azione ogni nostro sacrificio per gli altri.

E' allora e soltanto allora che, venendo meno questo aspetto determinante, che tutto decade. Quando si dà troppo risalto a queste cose esterne che invece andrebbero solo considerate come meri strumenti, si finisce col perdere di vista ciò che è davvero importante tanto da perderci in credibilità e perderci anche noi stessi, probabilmente per aver fondato tutto su un aspetto periferico: su quella persona particolarmente carismatica, su quel parroco particolarmente amico o, magari ci eravamo illusi che la tecnologia avvrebbe attratto più persone, magari proprio i giovani e invece solo tanta delusione, perché l'uomo con le sue cose non può che deludere. Chi riempie il cuore, dà  gioia e pace è solo Dio e coloro che lo accolgono sinceramente  e lo testimoniano anche nella povertà, anzi soprattutto con la povertà...anche dei mezzi!

don Alfonso GIORGIO



Ultimi Video


Vedi tutti i video »

Clicca sul Banner in basso e guarda il video

Inquadra il codice qr e sostienici!

Oltre le barriere - 2k24 -

è un progetto de

L'Albero Verde della Vita

_____________________________

 

_______________________

DOMUS SAPIENTIAE - Collana Testi

(Liber I)

(Liber II)

(Liber III)

______________________