U.A.P. Fenomeni celesti, simboli terrestri: 1° parte

Pubblicato: 27/01/2023
U.A.P. Fenomeni celesti, simboli terrestri: 1° parte

INCIPIT

In questo mondo di materia e fenomeni, in cui la conoscenza ordinaria è coscienza mentale, la Realtà non si manifesta nuda, ma vestita di abiti tali da essere conosciuti dalla mente: immagini e simboli. Le immagini non sono la Realtà, ma le raffigurazioni che la mente se ne fa, ed i simboli uno strumento per giungere alla verità, superando le limitazioni della mente stessa. E’ dunque attraverso l’immagine ed il simbolo, che questa veicola le limitazioni della mente, che possono essere superate; e con esse può essere superato il modo di essere dell’uomo comune.

IL SIMBOLO

Un simbolo è la riduzione grafica e concettuale di una nozione molto più complessa che deve essere
elaborata nella sua interezza, su diversi piani di ragionamento. Tali elaborazioni multi stadio, sono limitate
e proporzionate al livello di coscienza, al quale ogni singolo essere umano riesce ad elevarsi per comprenderne lo stadio successivo.

Per tanto, il simbolo cela un ‘multistrato’ di informazioni che vanno elaborate ed interpretate. Quindi, la simbologia è un complesso labirinto di informazioni nascoste in ‘una struttura di scatole cinesi’.

CONCETTUALIZZARE

Ogni simbolo, rappresenta l’elaborazione di un concetto che è stato prima immaginato, successivamente ragionato ed infine espresso.

Ogni sua rappresentazione, va percepita e concettualizzata, nell’ottica di una quadrupla prospettiva; quella oggettiva, quella soggettiva, quella socio-culturale e quella simbolico-esoterica.

LE PROSPETTIVE E LE PERCEZIONI

La prospettiva oggettiva o mono-focale è quel ragionato, percepito quando si osserva un ‘hunc’ da un unico punto di vista. (Punto di Vista Osservabile).

La prospettiva soggettiva o bi-focale è quel confronto, percepito quando si osserva quello stesso ‘hunc’ da due punti di vista differenti e ragionati, che lo modifichino anche in ‘hanc’. (Punto di vista Autovalutativo
Personale).

La prospettiva tri-focale o socio-culturale è quel sistema, percepito quando si osserva anche un terzo punto di vista che trasforma quei ‘hunc’ e ‘hanc’ anche in ‘hoc’; ritenendo una pluralità di ragionati
tutti come corretti. (Punto di vista sistematico nel contesto sociale delle attese).

La prospettiva quadri-focale o esoterica è un ragionato empirico, percepito quando si osserva lo ‘hunc, lo hanc, e lo hoc’, accettando che esiste anche uno ‘haec’ che li contiene tutti, ma pochi lo possono concepire. (Punto di evidenze empiriche e simboliche).

ESCURSUS SOCIALE

Nell’ottica sociale, questa simbologia, assume un carattere prevalentemente informativo e di uso pratico. Il suo unico scopo, è espresso con la semplice finalità di esprimere una o più informazioni che non vanno analizzate, e sono disponibili a tutti. La loro analisi è oggettivamente diretta e di facile comprensione. (Percezione di massa).

ESCURSUS SIMBOLICO

Nella cultura simbolica altresì, il simbolo acquisisce un carattere più profondo. Il suo significato in tal caso, viene espresso inserendo all’interno dello stesso, più informazioni che vanno interpretate; affiancando alla componente oggettiva, anche quella soggettiva.

Componente quest’ultima, che è propria delle culture simboliche ed iniziatiche, le quali veicolano attraverso quel simbolo, delle informazioni non più destinate alla massa, ma a chi ha acquisito le nozioni per comprenderne il significato celato e nascosto.(Percezione essoterica).

ESCURSUS ESOTERICO

Nella cultura esoterica infine, il simbolo, oltre ad essere destinato ad una ristretta nicchia di soggetti iniziati alle scuole simboliche; occulta e rappresenta un profondo multistrato di informazioni, che vanno interpretate radicalmente, utilizzando anche gli strumenti del sapere alchemico, magico, metafisico, spirituale e spiritista. (Percezione esegetica).

NOTA ALL’ESCURSUS

Analizzando l’ideogramma dello zolfo, si possono scoprire le logiche e le concezioni degli alchimisti, che occultavano sotto un banale simbolismo, un’ampia messe di informazioni destinate ad essere usufruite da altri iniziati. Il simbolo è il risultato dell’unione di due singoli emblemi, quello del triangolo e quello della croce quadrata. Il primo, antico emblema egizio, racchiude in sé una moltitudine di significati di cui, il più alto, è quello cristiano della triplice personalità di Dio e della Luce infinita. Il triangolo con l’apice rivolto in alto, peraltro, fu anche il modo per contraddistinguere l’elemento Fuoco e il principio maschile, che se capovolto indica il simbolo dell’acqua e quindi del principio femminile.

L’altra parte dell’ideogramma è la croce quadrata, illustrazione arcaica, nella quale veniva identificata la Terra. Il «locus terrenus», che è diviso nei quattro punti cardinali, nei quattro fiumi che l’inondano, nelle quattro aree che la cristianità adottò nel Medioevo come punto di riferimento per il Mondo: Asia, Africa, Europa e Gerusalemme. L’armonica simmetria quaternaria formata da i due segmenti della croce illustra oltretutto i quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra e le loro qualità tradizionali: caldo, secco, umido e freddo.

Emilio FERRARA



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