Israele, Salomone e la stella di Re David: pillole

Nel XIX° secolo, la stella di David è stata adottata come simbolo ufficiale dell’ebraismo sionista e dal 1948 è diventata uno dei simboli ufficiali dello Stato di Israele. Oltre che sulla bandiera di stato infatti, è associata, più in generale, alla comunità ebraica.

Non esistono fonti certe del suo utilizzo simbolico nella religiosità antica, ma sicuramente, nel periodo medievale, era utilizzata quale contrassegno decorativo su manoscritti e sinagoghe. E’ presumibile, rappresentasse in modo stilizzato l’unione tra il popolo di Israele e Dio; un simbolo di protezione divina.

La storia della Stella di David però, come o quale simbolo della cultura ebraica e dell’ebraismo è mitica, leggendaria e coperta da un velo di mistero.

Tra i tanti, insiste quello sulla struttura simbolica della Stella stessa. La Stella di David è composta da due triangoli sovrapposti inversi; uno che punta verso l’alto e l’altro verso il basso. Diverse sono le spiegazioni date nel corso degli anni sul suo significato intrinseco. Una di queste, vuole che la sua struttura, composta da dodici linee che si intersecano, rappresenti le 12 tribù di Israele ed i dodici Astri Zodiacali, dandone quindi una valenza numerica e cabalistica legata al 12. Un’altra, che sia associata alla Shekinah, quindi, alla presenza divina nella vita quotidiana degli ebrei. Una terza, vuole che il triangolo con la base in basso rappresenti il principio femminile, mentre il triangolo con la base in alto rappresenti quello maschile; perciò, l’unione tra gli opposti tesi all’armonia e fedeltà, come il patto di unione tra il popolo di Israele ed il loro Dio. Ma probabilmente, la più suggestiva, è legata all’assonanza simbolica della stella, legata al successore di Davide, suo figlio Salomone.

Come sempre le fonti storiche, canoniche, storiologiche e mitiche, legate ad eventi di importante rilevanza religiosa, sono argomento di confutabilità ed incertezza; infatti, taluni studiosi ed esegeti, fanno risalire l’origine della stella, ad un sigillo, chiamato anche ‘grande sigillo di Salomone’ che, in una di tante versioni, era apposto sul famigerato ‘anello di Salomone’ che mito racconta, fosse pervaso da poteri sovrannaturali.

Questa origine, è descritta nell’apocrifo dell’Antico Testamento ‘Il testamento di Salomone’, scritto originariamente in ebraico in ambiente giudaico e tradotto in greco nel I secolo d.C.; questo testo, si trova solo nelle fonti cristiane e non ebraiche. Esso descrive come Salomone fu in grado di costruire il Tempio, servendosi di demoni comandati per mezzo di un anello magico a lui affidato dall'Arcangelo Michele. Al contrario, le fonti canoniche inserite nell’Antico Testamento, descrivono come s'iniziò a costruire il Tempio, impiegando per la propria costruzione, molte migliaia di manovali ed esperti artigiani. La Bibbia narra che Salomone, re dell'allora unico Regno di Israele, si adoperò all'inizio del proprio regno per dare corpo alle idee del padre e preparò i materiali per sua la costruzione. Secondo questa narrazione, Salomone stipulò un accordo con Hiram Abiff l, re di Tiro, per la fornitura di qualunque cosa fosse necessaria per il lavoro; e sempre secondo questa tradizione i soli preparativi durarono tre anni. Infine la costruzione ebbe inizio, con gli esperti Fenici come direttori dei lavori e costruttori, nel corso del 4º anno del regno di Salomone (La descrizione della costruzione del tempio si trova nel libro 1 dei Re 6,1). Anche se, particolare vuole, che il passo biblico canonico sulla costruzione del tempio nel dialogo che intercorre tra Dio e Salomone, non viene mai specificato chi materialmente dovesse costruirlo.

Nessuno può con certezza affermare però che sull’anello di Salomone ci fosse impressa proprio la stella di Davide, perché, anche sulla sua fattura, insistono diverse altre ipotesi. Una descrive, che 'l’anello fosse dentellato e circolare con tre iscrizioni indecifrabili al suo interno'; una seconda, lo descrive come 'tutto dorato con l’iscrizione sul fronte del nome di Dio'; una terza, lo descrive non come un anello ma come 'un ciondolo che si portasse al collo e rappresentasse un anello infilato in un dito con sopra inciso un pentagramma'; un quarto poi, lo descrive come 'tutto smaltato di bianco con quattro pietre preziose incastonate sul fronte - una rossa, che avesse il potere del cambiamento legato al fuoco; una viola che avesse potere sui venti e sugli spiriti volatili; una blu che avesse potere sull’acqua e sugli esseri viventi acquatici; ed infine, una color ambra che avesse potere sulla terra e sugli esseri viventi che la calpestano' - (presumibilmente gli esseri viventi erano le differenti specie di animali).

Questa ultima ipotesi è molto affascinante, perché se analizzate la stella di Davide quale esagramma geometrico, non mancherete di notare, come attraverso l’utilizzo della struttura di questo sigillo, sia anche possibile scrivere tutte le lettere dell’alfabeto ebraico; ed un potere attribuito all’anello di Salomone, era tra gli altri, anche quello di dare a chi l’indossasse, la peculiarità di farsi comprendere da tutte le creature con le quali entrasse in contatto, fossero esse umane, animali o spirituali.

Cosi come, l’esalfa, racchiude al suo interno l’insieme di tutti e quattro i simboli elementali (fuoco, aria, acqua e terra). Elementi questi, che sorreggono la struttura materiale di tutto il creato. L’equilibrio perpetuo. Il patto tra il Frutto Naturale del Creato ed il Suo Creatore.

Qual ‘è quindi la verità? Oppure, potremmo meglio chiederci, 'quale tra queste non lo è'? Una sola verità tra tante inesattezze, o molteplici verità e tanti altri dubbi?

Tutto passa. Anche questo passerà. Niente passa.

Ricorda, tutto passa. Tu solo permani sempre; tu resti in eterno, in quanto testimone.

Colui che vede è l’unica realta. Osho.

(cit. da ‘i Racconti di Osho’ – Anche questo passerà - la leggenda dell’anello che salvo il Re – un racconto Sufi).

Emilio Ferrara