Bioedilizia

Pubblicato: 15/09/2023
Bioedilizia

La bioedilizia ridisegna il concetto di casa creando un nuovo percorso utile a trasformare in realtà progetti e desideri, così da realizzare dimore innovative e sostenibili. Uno spazio home che rispecchi le singole necessità rivoluzionando positivamente la gestione energetica domestica, costruendo abitazioni che si possano collocare all’interno del territorio in modo equilibrato e rispettoso. Una progettazione e realizzazione che risultino consapevoli, a partire dalla fase realizzativa grazie all’impiego di materiali sostenibili per un impatto ambientale minimo.

Bioedilizia: definizione

Conosciamo nel dettaglio il termine bioedilizia, cos’è e il suo significato specifico. Meglio nota anche come bioarchitettura si riferisce a un percorso che coinvolge una fase accurata di progettazione, seguita da una di realizzazione e costruzione per ottenere una casa, un edificio o un progetto architettonico. Ma non si limita a questo perché dal bozzetto, alla pratica fino al risultato finale la bioedilizia opera per l’ottenimento di un risultato rispettoso dell’ambiente circostante.

Un home space sostenibile, dinamico, sinergico perché parte integrante di un outdoor green e salutare.  Casa come nido a 360 gradi sia per il senso di accoglienza, sia per l’impiego di materiali di qualità ma dal basso impatto riducendo al minimo gli effetti negativi sull’ambiente.

Un equilibrio non solo estetico e strutturale, ma anche domestico dato da un corretto impiego energetico, l’uso di materiali e vernici non tossiche, una ventilazione casalinga salubre, un impiego equilibrato delle risorse come l’acqua e l’energia solare fino a una produzione moderata dei rifiuti.

Quando nasce la bioedilizia

La bioedilizia o bioarchitettura, nota anche come architettura sostenibile o green building, è un vero e proprio mood, una visione culturale di un progetto architettonico. L’uomo ha sempre cercato di creare dimore che potessero proteggerlo rendendo confortevole la sua scelta legata alla stanzialità, ma cercando sempre un equilibrio con l’ambiente e la natura circostante.

Dalle prime dimore dal sapore rustico e artigianale l’uomo è passato a prestare maggiore attenzione ad alcuni aspetti fondamentali quali la tipologia di terreno, il luogo, l’esposizione, la scelta dei materiali fino alla progettazione stessa. Migliorando non solo la stabilità della struttura ma anche la qualità della vita stessa al suo interno, grazie all’impiego di materiali sempre più elaborati e via via moderni.

Idealmente la bioedilizia prende il via con la nascita dei primi movimenti ecologisti, della nascita della consapevolezza dei problemi legati all’esaurimento delle risorse del pianeta terra, dell’impatto dell’uomo sull’ambiente e dell’azione dell’inquinamento sulla salute.

Idealmente nasce in Germania negli anni ’70 con l’obiettivo di creare una proporzione tra le abitazioni e il contesto di collocazione, senza stravolgerlo e sfruttarlo ma salvaguardandolo e divenendo parte integrante. Il design e l’architettura delle decadi a seguire hanno dato forma a progetti, dimore e arredi dalle linee pulite, creati con materiali naturali, organici ed ecocompatibili.

Un esempio sono proprio le produzioni di Frank Lloyd Wright, Hans Scharoun e Alvar Aalto. Negli ultimi anni l’interesse nei confronti dell’ambiente ha visto un ulteriore rinascita, sostenuto anche dalla necessità di escogitare strategie utili a ridurre al minimo l’impatto dato dalla presenza dell’uomo.

In questo contesto si è sviluppata la corrente dedicata alla creazione delle case passive ovvero dimore in grado di risultare autosufficienti dal punto di vista energetico, grazie a una valida progettazione che sfrutta l’energia esterna in perfetto equilibrio con quella interna.

Cosa significa costruire in bioedilizia

Le costruzioni in bioedilizia si stanno facendo largo nella progettazione moderna, dove l’ambiente non è più al servizio dell’uomo. Lo spazio casa non più come parte integrante di una cementificazione invasiva e indiscriminata, ma come tassello all’interno di un bilanciamento generale. Come parte attiva e rispettosa dell’ecosistema per il benessere dello stesso che dell’uomo.

Case come emblema di un ciclo vitale completo, una circolarità che molte aziende hanno sposato e che portano avanti per un’economia rispettosa ed ecologica.

La casa perde la staticità di sempre e diventa elemento vitala, salubre e sostenibile sia per i materiali impiegati che per la destinazione d’uso degli stessi che, a fine percorso, possono essere smaltiti correttamente o riciclati.

I principi

I principi generali della bioedilizia sono i veri capisaldi di questa tipologia di edilizia e riconducibili al bisogno di vivere in un ambiente ecologico, rispettoso dove le risorse sono utilizzate con attenzione e cura. 

  • Sostenibilità: ovvero un impiego di materiali e risorse con limiti precisi, a risparmio, così da non intaccare eccessivamente quelle del pianeta. Una visione lungimirante in favore anche delle generazioni future, in modo tale che non vi siano sprechi e azioni inquinanti. Anche l’impiego delle risorse considerate rinnovabili non deve superare il tasso legato alla loro rigenerazione. Con un immissione minima di sostanze inquinanti e una riduzione progressiva delle risorse non rinnovabili.
  • Ciclo vitale dell’edificio: la bioedilizia contempla tutte le fasi che interessano la costruzione della casa stessa a partire dal recupero dei materiali fino alla fase di smaltimento finale, a fine ciclo esistenziale della dimora stessa. Senza dimenticare la tipologia di impatto che può avere la casa in base alla sua collocazione, per questo deve subentrare una forma di integrazione nell’ecosistema così da ridurre sprechi ed emissioni dannose. Uno spazio salubre sia per chi lo abita che per il contesto urbano dove è inserito.
  • Approccio integrato: il primo dei veri principi della bioedilizia e che riguarda il team che si occuperà di realizzare la casa stessa. Non solo i costruttori ma anche gli architetti, gli artigiani, i fornitori e tutti i protagonisti che entreranno in contatto con il progetto. Ognuno di loro dovrà collaborare per un lavoro corale in modo da seguire gli stessi principi. Un insieme adeguato, competente, sinergico che sia consapevole delle necessità e delle soluzioni più utili per un’opera sostenibile.
  • Territorio: come anticipato la bioedilizia punta sulla creazione di case che diventino parte integrante del territorio stesso, in modo armonico e senza stravolgimenti di sorta. La casa deve adattarsi allo spazio circostante partendo dal clima e dall’esposizione, compresa la pendenza del territorio, la presenza di zone green, di corsi d’acqua e del tasso di umidità, comprese le variazioni di temperatura.
  • I materiali, la scelta più adatta: la bioedilizia ruota intorno alla scelta di materiali che risultino ecologici, naturali, in grado di impattare il meno possibile sull’ambiente, che possano risultare di facile smaltimento a fine ciclo vitale. Oltre a migliorare le prestazioni energetiche della stessa casa, ma anche la qualità dell’aria del riscaldamento e della ventilazione interna, impedendo la formazione di ponti termici. 
  • Energia: il risparmio energetico è la base della bioedilizia che parte proprio dall’accuratezza rivolta nella scelta dei materiali e del loro impiego, oltre all’utilizzo di impianti che sfruttino energie di tipo rinnovabile. A partire dalla ventilazione naturale seguita da un buon isolamento, un equilibrio termico tra l’esterno e l’interno così da limitare l’impatto sull’ambiente.
  • Benessere domestico: una casa sana ed eco-sostenibile offre la possibilità di vivere in un ambiente confortevole, sicuro e salutare. Uno spazio che risulti armonico dal punto di vista acustico, termico, senza campi elettromagnetici, con una buona qualità dell’aria e dell’acqua. 

I materiali

I materiali impiegati vengono scelti in modo ecologico, tenendo sempre in considerazione le risorse della terra che non sono inesauribili.

Per questo devono risultare rinnovabili, atossici, favorire un risparmio energetico e ridurre se non abbattere le emissioni di CO2. Alcuni di questi hanno segnato il percorso delle abitazioni del passato e sono, per fortuna, stati riabilitati dalla stessa bioedilizia.

Tra questi la paglia perfetta per diventare parte integrante delle pareti, seguita dal più classico e certificato legno e dai mattoni realizzati con materiali innovativi ed ecologici. Passando per la fibra di cellulosa, il legno-cemento, la terra battuta, la fibra di canapa, il bambù e una particolare forma di mattonelle aperte utili per la pavimentazioni, in grado di permette un drenaggio del terreno.

Ciò che conta è la scelta di materiali ecologici, con provenienza tracciabile e certificata oltre che a filiera corta, quindi favorendo sia l’economia locale che un azzeramento o quasi delle emissioni legate al loro trasporto. 

Fonte: https://www.greenstyle.it/storie/bioedilizia



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