Gli amici ormoni della felicità

Pubblicato: 15/09/2022
Gli amici ormoni della felicità

Bentornati nella mia rubrica del benessere dove si parla di Sport, Nutrizione, Informazioni Scientifiche, e tutto ciò che consente di avere una maggiore conoscenza del nostro organismo, questo per poter riconoscere i messaggi che il nostro corpo e la nostra anima ci inviano: un viaggio nella consapevolezza di noi stessi.

Come anticipato la volta scorsa, oggi parleremo degli ormoni secreti durante e dopo le attività sportive: Dopamina, Adrenalina, Noradrenalina, Endorfina.

Prima di entrare nello specifico mondo endocrino con tutte le nozioni scientifiche, vorrei fare una piccola introduzione direi quasi filosofica.

Al giorno d’oggi la maggior parte della gente è a conoscenza di questa grande opportunità che abbiamo a livello organico, la secrezione naturale ormonale. Consentire al nostro corpo di creare una forma naturale di benessere è estremamente facile, eppure nonostante tutto, incontriamo persone che non sanno come gestire le proprie emozioni ricorrendo a volte ad aiuti chimici di varia natura.

Diventare consapevoli del nostro potere individuale (ognuno con il proprio essere), consentirebbe di gestire in maniera quotidiana la maggior parte dei problemi che si possono incontrare durante il nostro cammino permettendo una reale soluzione. Pensate che la stessa difficoltà, vista da un’angolazione differente potrebbe evidenziarsi solamente come un intoppo temporaneo: ma con una già evidente soluzione, il focalizzarsi troppo su un determinato punto di vista, non ci permetterebbe di utilizzare i nostri sensi.

Nel nostro mondo occidentale (purtroppo) non abbiamo una spiccata conoscenza spirituale se non come ci viene indotta da bambini a seconda della religione, grande o piccola società come può essere la famiglia o la scuola. Senza parlare della ormai assenza di socialità nei bambini costretti in parte, a vivere in un mondo completamente virtuale attraverso video giochi, canali televisivi… insomma in un universo digitale.

 Ad essere sinceri chi ha vissuto la propria infanzia nel vecchio millennio ha avuto la fortuna di conoscere la vera indipendenza, il bisogno di dover uscire, giocare e con soddisfazione per i piccoli (un po' meno per le mamme) sporcarsi, perché questo voleva significare divertimento assoluto con elementi Naturali: terra, fango, sabbia, neve, e altro.

La maggior parte dei fanciulli (soprattutto quelli cresciuti in piccole realtà) vivevano per strada tornando a casa solo nelle ore di pranzo e cena, e di rado accusavano problematiche psichiche e di apprendimento.  È pur vero che all’epoca la Scienza, ancora non aveva individuato innumerevoli problemi infantili che oggi la stragrande maggioranza dei bambini risulta esserne affetta come: dislessia, discalculia, ipercinetismo, sindrome dell’abbandono e altre difficoltà associate; vero però è anche l’evidente differenza di società in cui vivono.

Da notare: il bisogno di movimento viene raccomanda anche per gli adulti (18-64 anni) di cui: 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata nel corso della settimana, o almeno 75 minuti di attività vigorosa, o ancora in alternativa, una combinazione equivalente di attività moderata e vigorosa (WHO, 2010). Se no si è inclini alla frequentazione di una determinata attività sportiva, basterebbe anche movimento a scopo di piacere e/o ricreativo, spostamenti (es. a piedi o in bicicletta) per lavoro, gioco fisico in contesti quotidiani tipo famiglia o in comunità.

L’introduzione fatta è per incentrarci su quanto è fondamentale l’attività sportiva e la vita sana, sulla differenza tra un organismo in continuo stato di movimento sportivo, disciplina o solo una lunga passeggiata, un gioco all’aria aperta, sia propenso al benessere, che per evadere alla sedentaria moderna società.

Da non dimenticare, già 2500 anni fa, filosofi e medici come Platone e Ippocrate avevano notato l’associazione tra attività fisica e salute e tra mancanza di attività fisica e malattia: queste associazioni sono estremamente moderne, lo possiamo notare anche dalla definizione di salute che ci fornisce l’Organizzazione Mondiale della Salute (WHO): la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza di malattia o infermità (World Health Organization, 1948).

Nonostante ormai sia chiaro tutto questo, ancora prevale l’assenza di attività fisica non solo negli adulti ma anche nei fanciulli. Sia questo mio articolo, incentivo a svolgere movimento corporeo scegliendo le modalità e il luogo corretti affinché si possa combinare un movimento sano al puro divertimento.

Pensate che anche dai risultati rilevati dallo studio di Cambridge hanno evidenziato che lo sport stimola la produzione di molecole che favoriscono ormoni neurotrasmettitori che migliorano lo stato di serenità.

A quali ormoni dobbiamo il nostro buon umore?

Il buon umore post-allenamento viene dato dalla secrezione proprio della Serotonina, Dopamina Adrenalina, Noradrenalina definiti appunto GLI ORMONI DELLA FELICITA’.

L'effetto degli ormoni del buonumore non è però circoscritto agli allenamenti e alla fase immediatamente successiva. Durante uno sforzo fisico, infatti, il cervello produce dopamina e serotonina solo in alcune aree, ma quando ti alleni regolarmente, la concentrazione di ormoni aumenta in modo continuo in più aree cerebrali, causa prolungata euforia.

Nel prossimo numero verrà spiegato in maniera dettagliata cosa sono gli ormoni della felicità dove vengono secreti e la differenza tra un ormone e l’altro.

Come sempre vi porgo un caloroso saluto e vi ricordo che SI PUO’ VIVERE, NUTRIRSI E AMARSI CON STILE!!!

Dr.ssa Grazia Carolina MENZA



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