Alzheimer: combatterlo a tavola

Pubblicato: 01/06/2021
Alzheimer: combatterlo a tavola

Pare che nel nostro territorio ci siano due tra le armi più potenti per la prevenzione dell'Alzheimer: i polifenoli dell’uva e l’olio extravergine d’oliva.

I polifenoli sono un gruppo eterogeneo di sostanze naturali, note per la loro azione benefica sulla salute umana. In natura i polifenoli ricoprono ruoli differenti: supporto meccanico (lignine), attrazione degli insetti impollinatori (antocianine), barriera contro i microorganismi, inibitori di crescita delle piante in competizione, difesa dai patogeni e dagli animali grazie al loro sapore sgradevole (fitoalessine).

In base alla loro struttura possono essere distinti in tre diverse classi, i fenoli semplici, i flavonoidi ed i tannini.

Uno studio americano, pubblicato sulla rivista scientifica Neurology, ha scoperto che un maggiore apporto di flavonoidi è associato ad un rischio ridotto del 48% di sviluppare la demenza da Alzheimer. Tra tutti i polifenoli, i flavonoidi sono particolarmente presenti in frutta ed ortaggi e sono noti per la loro benefica attività antiossidante ed antinfiammatoria.

L'uva è una fonte naturale di flavonoidi ed alcune ricerche hanno evidenziato la correlazione tra il consumo di uva e la salute del cervello.

Secondo uno studio pubblicato su Experimental Gerontology dall’Università della California, il consumo di uva da tavola due volte al giorno per sei mesi ridurrebbe il decadimento delle aree del cervello relazionate alla perdita precoce della memoria. Si tratta di uno studio pilota nel corso del quale ai partecipanti è stato somministrato l’equivalente di oltre due tazze di uva al giorno.

I risultati dello studio hanno rivelato che le persone che avevano assunto il placebo hanno manifestato una significativa riduzione dell’attività cerebrale nelle regioni legate al morbo di Alzheimer mentre coloro che avevano consumato regolarmente l’uva hanno mostrato miglioramenti cognitivi legati a cambiamenti nel metabolismo cerebrale delle aree interessate. L’effetto benefico sarebbe riconducibile ai polifenoli, molecole dalle grandi proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie delle quali sono ricche le bacche d’uva.

Un altro alleato della lotta al morbo di Alzheimer è l’olio extra vergine di oliva. Questa volta a rivelarlo è un lavoro italiano pubblicato sulla rivista Annals of Clinical and Translational Neurology coordinato da Domenico Praticò della Lewis Katz School of Medicine presso la Temple University con la collaborazione di Luigi Iuliano, dell’Università La Sapienza di Roma.

Lo studio è stato condotto su topolini destinati a sviluppare il morbo di Alzheimer. I topolini sono stati divisi in due gruppi e alimentati con la medesima dieta ad eccezione dell’aggiunta di olio extravergine d’oliva solo in uno dei due gruppi. I dati hanno rivelato la presenza di sinapsi cerebrali integre, un meccanismo protettivo autofagico più attivo ed una minore presenza di due aggregati tossici (segni caratteristici della demenza) nel gruppo che aveva regolarmente assunto olio EVO con la dieta.

Da questo studio si evincerebbe, dunque, che il consumo abituale di olio extravergine di oliva attivi i processi protettivi all’interno del cervello preservandolo dal calo delle capacità cognitive e dall’Alzheimer. 

Dott. Francesco DE SANTIS 

Biologo Nutrizionista



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