Quando la scimmia ha imparato a cucinare

Pubblicato: 10/10/2022
Quando la scimmia ha imparato a cucinare

"Si è appena conclusa la IV Edizione de “I Sapori del Grano, introduce la prof.ssa Elena Alquati, presidente dell'associazione culturale per la formazione e la promozione della cultura del cibo - Regimen Sanitatis -, evento a cui ho avuto l’onore di partecipare e al quale ho voluto portare un po’ della mia esperienza. Ho avuto l’incarico dal comune di Bergamo di coordinare il progetto Food Trails sulla parte educativa e formativa: ho fatto delle ricerche perché volevo  trovare un argomento che desse un forte inciso sull’importanza di far conoscere ai bambini la nostra evoluzione, e che il perno centrale fosse, non solo la scoperta del fuoco, ma quando abbiamo imparato ad utilizzarlo per cucinare: ovvero quando la scimmia ha imparato a cucinare.

Sono stati 3 i passaggi essenziali in cui l’uomo cambio le sue caratteristiche biofisiche; il cambiamento più evidente è stato quando c’è stata l’introduzione della carne nella dieta, ma ancora di più la sua cottura.

Il miglioramento delle tecniche di cottura hanno contribuito  affinchè questa evoluzione continuasse sino a quasi i nostri giorni: la trasformazione del cibo ha un valore immenso sull’impatto che avrà sul nostro organismo. Il cibo è un legame che, attraverso il tempo, tra un territorio e l’altro, di generazione in generazione, ci racconta dove siamo stati,  dove siamo e dove stiamo andando. Il cibo è un insieme di ingredienti partoriti dalla Madre Terra che si armonizzano tra loro con sapienza, e con essa vi è l’adattamento all’ambiente. Mangiare ciò che si coltiva localmente è la costruzione della cultura del territorio, una cultura che ha non solo un valore nutrizionale e medicinale, ma si trasforma in un rito che quotidianamente dobbiamo compiere per vivere in salute Il concetto di cuoco è stato alterato, ma, di fatto, racchiude in sé un significato molto profondo che va riscoperto e rivalutato; così come andrebbe ri-scoperta la cultura e la tradizione di ogni territorio, che niente ha a che vedere con il folklore nel rispetto di un’alimentazione per il benessere sostenibile". 

Il dott. Paolo Cancelli, direttore dell’ufficio sviluppo e relazioni diplomatiche della Pontificia Accademia Mariana Internazionale e direttore dell’ufficio sviluppo della Pontificia Università Antonianum, ha posto l'attenzione sul metodo di analisi transdisciplinare, quale strumento per studiare gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza delle popolazioni, impedisce il pieno sviluppo della persona umana, permettendo di cogliere le relazioni profonde tra l’uguaglianza formale e l’uguaglianza sostanziale. Una riflessione complessa sul grano, sul pane, sul cibo alla base della vita, consente di cogliere le connessioni presenti nella poliedricità degli ambiti sociali, politici ed economici.
Comprendere la tale complessità, interpolando dinamiche culturali e geopolitiche, consente di cogliere il sofisticato concetto di diritto vivente, di sussidiarietà circolare e le radici culturali connesse, immaginando di incentivare lo studio delle intersezioni, l’incrocio tra varie discipline, la storia e le tradizioni.
La lente che possiamo utilizzare è l’ecologia integrale, il metodo dell’osservazione è quello proprio del diritto vivente.

Di alimentazione consapevole e sostenibilità si è continuato a parlare con Filomena Maggino, prof. Ord. Dip. Scienze Statistiche dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza che ha evidenziato  l'importanza che ogni cittadino dovrebbe avere circa l'origine del cibo che mangia nonchè delle modalità di produzione. Non bisogna limitarsi ai soli aspetti nitrizionali ed organolettici di ciò che si mangia ma alla qualità dell'alimentazione, prestando particolare attenzione alla scelta della colture a cominciare dai territorio che devono essere protetti e preservati affinchè si possa raggiungere il benessere sociale ed un sano stile di vita.

Il dott. Michele Grimaldi, direttore dell'Archivio di Stato di Bari e Sezioni di Barletta e Trani presso il Ministero della Cutura, con il suo intervento ha percorso un excurs storico deglia archivi pugliesi del grano. Ha sottolineato il dott. Grimaldi, quanto siano importanti e preziosi per favorire uno sviluppo economico in un processo di circolarità nazionale ed internazionale tra i popoli. La possizione strategica del porto di Barletta da cui partivano le imbarcazioni di grano, ha consentito alla terra di Puglia, fin dall'antichità, di divenire "porta di accesso" verso l'Oriente.

La manifestazione "I Sapori del Grano - IV edizione" è stata insignita con la Medaglia di Rappresentanza del Senato della Repubblica, ricevuto l'Alto Patrocinio del Parlamento Europeo nonchè i seguenti patrocini: Commissione Europea per la Rappresentanza per l'Italia, Senato della RepubblicaPAMI – Pontificia Academia Mariana Internationalis - città del Vaticano, MAECIIstituto internazionale CIHEAM, MIPAAFMIBACTAmbasciata del Regno di Giordania, paese ospite, ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Coni Regionale, Federazione Italiana Educatori Fisici e Sportivi – federazione benemerita dal Coni -, Polizia di Stato – Gruppo Sportivo Fiamme OroBrigata PineroloCerealia, Fondazione Anna Lindh – Rete Italiana ALF, EFFE LABEL - Europe For Festivals, RIDE – APS – Rete Italiana Dialogo Mediterraneo,UNCI – Unione Nazionale Cavalieri d’Italia sez. Andria Barletta e Trani, Associazione Regimen Sanitatis, Associazione Giustizia e Pace, Corpo Interventi Umanitari – Associazione di Promozione Sociale, Accademia Kronos – Guardie Zoofile, Regione Puglia, UTE - Associazione della Terza Età di Cassano delle Murge, Comune di Cassano delle Murge, ProLoco La Murgianella, La Linfa, editoriale de L'Albero Verde della Vita.

don Alfonso GIORGIO



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