Euro digitale: cos’è, come funziona, rischi e quando sarà pronto

Pubblicato: 27/02/2023

La Banca centrale europea sta lavorando all’euro digitale: non sarà una criptovaluta ma sarà emessa e gestita da un’istituzione centrale

Euro digitale: cos’è, come funziona, rischi e quando sarà pronto

Proseguono i lavori della Banca centrale europea per l’arrivo dell’euro digitale che però non si baserà su tecnologie di gestione diffusa e, dunque, non sarà una criptovaluta. Servirà a preservare il carattere pubblico della moneta anche quando si usano forme di pagamento digitali, il tutto a garanzia di chi lo utilizza. Lo studio del progetto è iniziato a luglio 2021 e dovrebbe terminare entro ottobre 2023. Poi ci saranno altre fasi prima di arrivare ad un vero e proprio utilizzo.

Le fasi del progetto

La BCE ha iniziato lo studio del progetto a luglio 2021 e terminerà entro ottobre 2023. Seguirà poi una fase di test sperimentali che dovrebbe durare almeno 3 anni. Resta da capire, inoltre, il tipo di tecnologia che comporrà l’euro digitale. Ad oggi infatti non è sicuro che i sistemi saranno di contabilità distribuita, ovvero come la blockchain, utilizzati per le criptovalute. La Banca centrale europea ha spiegato di voler introdurre una valuta digitale per far fronte alla crescente domanda di pagamenti elettronici sicuri e affidabili. Questa valuta sarebbe l’equivalente elettronico del contante e andrebbe ad affiancare, dunque, banconote e monete, fornendo ai consumatori una scelta in più su come pagare.

Come funzionerà l’euro digitale

Stando al parere degli esperti cambierà poco per i consumatori all’atto pratico e molto, invece, in termini di garanzie. Infatti tutte le volte che si paga con un metodo digitale (app o carta di credito) si utilizza un intermediario privato (banca o operatore privato) e quindi in un certo senso si utilizza già una moneta digitale creata dal sistema bancario privato. Invece il contante è l’unica forma di pagamento emessa dalla banca centrale che è accessibile a tutti, anche senza avere un conto in banca o una carta di credito. Visto l’enorme aumento di pagamenti digitali una moneta emessa dalla banca salvaguarderebbe il carattere pubblico del denaro. La BCE, in conclusione, permetterà ai consumatori di avere un portafogli di monete digitali, mentre per scambiarle interverranno sempre gli attori privati con i loro mezzi di pagamento più sicuri.

Fonte: https://leonardo.it/lifestyle/euro-digitale-cose-come-funziona-rischi-quando



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