Il ricatto di Putin: una trappola?

Pubblicato: 13/06/2022

Il presidente russo fa dei passi avanti sul grano dai porti ucraini ma Zelesky non cade nella trappola russa.

Il ricatto di Putin: una trappola?

Vladimir Putin ieri ha dichiarato di impegnarsi a “garantire la sicurezza” dell’export del grano dai porti ucraini e invita Kiev a procedere con l’esportazione dai porti che sono ancora sotto il suo controllo come quello di Odessa. Putin inoltre dà il nulla osta all’esportazione anche via Romania e Polonia e Bielorussia – a patto però che vengano revocate le sanzioni contro quest’ultimo.

La Russia avrebbe già completato il lavoro di sminamento dai porti di Mariupol e Berdyansk. Le due città sono sotto il controllo russo e il presidente le ha offerte per il trasporto dei cereali. La paura dell’Ucraina però è che la Russia se ne approfitti e sia solo l’ennesima trappola come tante dall’invasione, come i corridoi umanitari e i cessate il fuoco non rispettati.

“L’Ucraina è pronta a creare le condizioni necessarie perché riprendano le esportazioni dal porto di Odessa” ha dichiarato il ministro degli esteri ucraino su Twitter. “Il punto è come garantire che la Russia non approfitti della rotta commerciale per attaccare la città di Odessa. Ad oggi nessuna garanzia dalla Russia. Cerchiamo soluzioni insieme all’Onu e ai nostri partner” aggiunge Kuleba.

 Vladimir Putin

Vladimir Putin

A far smuovere le acque sembra sia stato il presidente senegalese di turno dell‘Unione Africana, Sali. Quest’ultimo aveva incontrato Putin dicendo che “anche l’Africa è vittima della crisi ucraina”. Sali ha ricordato a Putin la dipendenza dei paesi africani dalle esportazioni di grano dell’Ucraina. Oltre il 40% del grano consumato in Africa viene dai due paesi in guerra.

“Anche se lontani dal conflitto, molti stati africani subiscono le gravi conseguenze economiche provocate dalla crisi ucraina” ha sottolineato il presidente africano. “Molti stati africani hanno evitato comunque di condannare presso le Nazioni unite l’operazione russa in Ucraina” ha però chiarito, forse per le conseguenze che si ripercuotono poi sui paesi ostili al Cremlino.

Ma Putin ha colto la palla al balzo inveendo contro l’Occidente e accusandolo di essere “il maggior responsabile dell’insicurezza alimentare in Africa” lasciando marginale il conflitto da lui provocato che sta generando queste crisi alimentari. Nel frattempo l’ambasciatore ucraino in Turchia denuncia il traffico illegale di grano ucraino da parte dei russi. “Centinaia di migliaia di tonnellate di grano illegale passa attraverso le acque territoriali turche” che viene pagato il 41% in più.

Fonte: https://newsmondo.it/passi-avanti-export-grano-unione-africana-smuove-putin/attualita/



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