IL futuro ricomincia dal passato: è boom di Agricoltori 4.0

Ti piacerebbe diventare agricoltore ma non sai da dove cominciare? Hai ereditato da un vecchio zio un terreno e ti piacerebbe farlo fruttare ma non sai come? Hai un'azienda agricola  in crisi e vuoi rilanciarla? E' questo il momento giusto per aprire un'azienda agricola?

La recente storia dell'uomo è un continuo intrecciarsi di crisi economiche e rinascite: dalla Grande Depressione del ’29, allo scoppio della Seconda guerra Mondiale, passando per la crisi economica del 2009 fino all'attuale pandemia di Coronavirus.

La realtà ci ha dimostrato che, tra una crisi e l'altra, l'ingegno e l'operosità degli uomini hanno sempre avuto la meglio. Le storie di tante aziende agricole dimostrano come molti imprenditori abbiano "surfato" in modo egregio, ma non indolore, tra le crisi appena citate. Altre che hanno visto la luce proprio nei mesi successivi lo scoppio di una crisi.

Secondo alcuni analisti le crisi economiche che colpiscono l'economia occidentale accelerano questi processi di ritorno alla terra, secondo altri il ritorno alla terra combacia con alcune stagioni della vita. Una cosa è certa: l'attrazione per il mondo rurale è un dato oggettivo. Indagare se questo richiamo sia più forte in determinate fasi della vita piuttosto che in altre diventa quasi una materia da lasciare agli studiosi dei flussi sociali.

Questo mi spinge ad affermare che ogni giorno è quello giusto per avviare un'azienda agricola.

Cambierà la cornice di riferimento, avremo nuovi flussi di consumo e acquisto, emergeranno nuove tendenze ma ogni giorno milioni di uomini consumeranno mele, berranno vino, avranno l'olio nella propria dispensa.

Insomma qualunque sia lo scenario ci sarà sempre bisogno di un'impresa agricola in grado di soddisfare quel determinato bisogno nel migliore dei modi. Il mercato c'è, le potenzialità di cogliere nuovi business pure, sta all'inventiva e all'operosità del singolo imprenditore agricolo aggredire un mercato in continua evoluzione e questa aggressione, utilizzando un termine tanto caro al marketing, può avvenire in molti modi.

Gli ultimi dati sostengono questa riflessione: è boom di agricoltori 4.0.  Complice anche la pandemia si registra, infatti, un'inversione di tendenza, soprattutto fra i giovani, ad abbandonare le città e tornare in campagna. I numeri su questo punto non mentono: secondo i recenti dati di Infocamere infatti oltre 56 mila giovani under 35 hanno aperto aziende agricole, con un aumento del 12% negli ultimi 5 anni. L'attrazione per il mondo rurale è dunque un dato oggettivo e servono importanti strumenti informativi, metodologici e operativi per iniziare a rimboccarsi le maniche avendo come preziosi alleati nuovi strumenti teorici e pratici.

Il passato si intreccia al presente per dare una nuova forma al futuro: ecco nascere, o rinascere, aziende agricole con una impronta diversa e moderna. Perché aprire un'azienda agricola non è solo scegliere un terreno e coltivarlo a patate o carote, ma è anche un grande lavoro manageriale per diventare, oltre che agricoltore un imprenditore di successo.  Non serve dunque solo la zappa ma è necessario saper redigere piani economici e finanziari per muoversi e predisporre un proprio business plan agricolo.

Vero è che negli anni si è registrata una discreta distanza tra l'intenzione iniziale e le azioni successive. Non intendo riferirmi al risultato finale, complesso e meritevole di ogni analisi preliminare, ma specificatamente all'assenza di azioni e comportamenti iniziali tesi alla conoscenza, all'approfondimento e alla valutazione.

Se esistano la curiosità e la determinazione iniziali necessarie affinché un’idea così difficile da realizzare possa trasformarsi in pratica operativa spesso tutto questo si perde nel nulla per mancanza di punti di riferimento specifici e di strumenti operativi e gestionali ben delineati. E questi strumenti sono fondamentali per trasformare l’intenzione, il sogno, l'idea in realtà.

Serve tanta perseveranza, studio, approfondimento per comprendere le reali possibilità di un progetto imprenditoriale prima di accantonarlo definitivamente. Non c’è dubbio che  molti scoraggiati o intimiditi dall’incertezza dei numeri, dalla burocrazia o dalla previsione di un brusco cambiamento della vita di tutti i giorni, hanno riposto nel cassetto il proprio progetto anche perché non hanno saputo muoversi tra le infinità di finanziamenti pubblici, anche a fondo perduto, presenti nel settore agricolo. 

Contributi e agevolazioni fiscali, gasolio agricolo a basso costo, Imu ridotta o esente, agevolazioni sull'acquisto di terreni possono sicuramente facilitare il processo iniziale di apertura di un'azienda agricola ma spesso si entra in un mondo complicato, talvolta impenetrabile, una giungla di burocrazia che costringe molti imprenditori a desistere dal presentare la domanda.

E spesso molte opportunità interessanti svaniscono perché, da un lato, l’ottenimento dei fondi è legato a procedure burocratiche e documentali per nulla semplici, dall'altro abbiamo numerose piccole realtà agricole che non dispongono di personale dedicato a cogliere i vantaggi.

Sicuramente gli sforzi di un potenziale o neo agricoltore sono notevolmente superiori rispetto a buona parte di coloro che intendono seguire altre strade, perché oltre a essere un lavoratore, questi è anche imprenditore. Sono ruoli che richiedono grande passione, notevole consapevolezza di potercela fare ed elevata convinzione di iniziare un'attività piena di incognite, soprattutto nei risultati, ma la storia insegna che volere è potere e che con i giusti mezzi e una buona dose di determinazione anche ciò che sembra impossibile può diventare realtà.

 Dott. Fabrizio SANTORI