Covid-19, microrganismo naturale o chimera?

Pubblicato: 18/03/2021
Covid-19, microrganismo naturale o chimera?

Tra le domande che ci saremo posti da quando, a gennaio del 2020, abbiamo sentito parlare di SARS CoV-2, meglio noto come Covid-19, pensiamo che quella sull’origine naturale o meno, di questo nuovo  virus, sia balenata a molti di noi.

Un rimpallo di accuse tra Cina e Stati Uniti, iniziato il 3 febbraio 2020, che contemporaneamente definivano il  virus, “confezionato” dall’uomo (man-made) al fine di creare un’arma biologica (bioweapon), ha da subito contribuito a creare un clima di sospetto intorno alle origini di questa pandemia.

Autorevoli rappresentanti del mondo scientifico inoltre, attraverso voci isolate in verità, oppure muovendo da consessi ben più numerosi hanno fornito ipotesi completamente opposte; tra i primi, citiamo l’accademico di Francia, Luc Montagnier, che fonda la sua teoria sull’origine artificiale con la presenza sull’RNA del Virus SARS CoV-2, di alcuni aminoacidi uguali a quelli del Virus HIV, responsabile dell’AIDS.

Sulla stessa linea si muove l’italiano Joseph TRITTO [1] che senza troppi giri di parole punta ancor più nello specifico a definire il virus come una ricombinazione del patrimonio genetico di un coronavirus del pipistrello e di un corona virus del pangolino, di probabile origine chimerica (creata in laboratorio).

A ciò aggiunge che secondo un articolo presentato come lavoro preliminare il 31 gennaio 2020, del gruppo del prof. Prashand Pradhan, successivamente interrotto per motivi di sicurezza, si dimostrerebbe che almeno quattro nucleotidi che appartengono al Virus dell’AIDS, erano inclusi nel genoma del Coronavirus ritrovato nella città cinese di Whuan, luogo di origine dell’epidemia. Il mondo accademico del settore e quasi tutti i media affermano invece, che  Covid-19 ha origini naturali e che ha subito mutazioni fino a giungere alla forma infettiva attuale, secondo un processo naturale.

Teoricamente la possibilità di sapere effettivamente, se il virus è di origini naturali o è stato creato in laboratorio è reale, ma l’argomento è di tale delicatezza, come si è compreso, che salvo ammissioni ufficiali dei responsabili la verità non potrà mai venire a galla.

Esistono infatti organismi internazionali, a partire dall’OMS che si interessano di queste problematiche, legate alla (biosafety) ed alla (biosecurity), intendendosi rispettivamente la protezione della popolazione da diffusioni naturali-accidentali di patogeni ed il rilascio intenzionale con finalità belliche o terroristiche. Tuttavia, queste istituzioni di fatto sono prive dell’autorità per esercitare il controllo sugli enti scientifici che manipolano esseri viventi (virus-batteri-funghi) realmente pericolosi per le popolazioni umane.

Accanto a questa situazione di per sé non facilmente monitorabile, si aggiunge quella di più recente comparsa, circa un decennio, costituita dal movimento “Do it yourself biology (“Biologia fai da te) [2] , di cui fanno parte appassionati di biosintesi che provano a costruire chimere in laboratori domestici e si riuniscono nei fine settimana per condividere le esperienze.

Il movimento ha avuto origine in America, ma è presente un gruppo europeo; tutti questi appassionati operano in laboratori che non appaiono dotati dei  previsti standard di sicurezza che i laboratori ufficiali, presenti nei vari stati, invece debbono avere. Si immagini quanto un tale stato di cose dia da pensare ai servizi di sicurezza nazionali, chiamati ad “osservare” l’evoluzione del fenomeno che spesso perde i caratteri dell’ufficialità, potendo acquisire facilmente quelli della clandestinità.

Noi ignari cittadini, ogni giorno, proviamo a fare i conti con i nostri impegni di famiglia, di salute e di lavoro e abbiamo in grande considerazione i continui progressi scientifici compiuti dai ricercatori di tutto il mondo. A questo dovremmo tuttavia far corrispondere la crescita da parte nostra, di una maggiore consapevolezza su argomenti che sottendono purtroppo, l’espressione dual use,  e cioè la possibilità che i ritrovati di laboratorio, le scoperte scientifiche possano usarsi per due scopi differenti: quello di migliorare le condizioni di vita degli uomini, ovvero di provocare danno. 

Ordinariamente non si è portati a pensare che una invenzione tecnologica, una scoperta scientifica possano avere un doppio impiego, quindi non quello immediato, quasi naturale, di migliorare le condizioni di vita del genere umano, ma anche di essere sfruttato da criminali e terroristi per finalità completamente opposte.

Ora, senza trasformarci in agenti segreti o in cittadini sospettosi e complottisti, è opportuno mantenere livelli di informazione adeguati ad un panorama in continua evoluzione che a volte non è esattamente quel che appare a prima vista. Una cittadinanza più addentrata anche su vicende che possono sembrare distanti dalla quotidianità, appannaggio di addetti ai lavori, in realtà costituisce motivo di attenzione e di stimolo per governanti ed apparati di ricerca e sicurezza. Chiamati a  confrontarsi quindi, non con  cittadini totalmente inconsapevoli, esposti ad eventi, situazioni come quelli di cui si tratta, ma aperti ad un dialogo, ad una conoscenza di problematiche di cui potremmo in futuro tornare a parlare e forse approfondire.                                                                                                              

QUERCUS

 

[1] Joseh TRITTO: “Cina Covid 19- La chimera che ha cambiato il Mondo”- 2020

[2] Anna Rita GESMUNDO: “OMBRE ALLO SPECCHIO”- 2020



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